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Riccardo Bianchi racconta il trionfo mondiale: “Vincere in Australia un’emozione unica. Adesso deciderò se smettere o continuare un altro anno”

Il nuotatore cortonese nelle prossime ore tornerà a casa dove in tanti lo aspettano per festeggiare la medaglia d’oro. “Dedicata alla mia famiglia e alla mia ragazza”

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L'attesa è quasi terminata, Nelle prossime ore farà ritorno a casa dall’Australia. A Farneta di Cortona amici e parenti lo aspettano per festeggiare. Intanto tra uno scalo aereo e l’altro, Riccardo Bianchi racconta le emozioni vissute nella terra dei canguri dove si è laureato per la seconda volta campione del mondo nella staffetta 4x100 mista di nuoto per salvamento. Un’impresa che si aggiunge all’altra medaglia d’oro iridata di staffetta e al titolo europeo individuale conquistato lo scorso anno nella specialità 100 metri pinne.
Riccardo, che sensazione è stata confermarsi campione del mondo?
“Davvero fantastica, forse addirittura più' bella della prima volta. Quello disputato in Australia è stato un campionato unico, perchè si è gareggiato nella patria del nuoto e soprattutto del lifesaving. Torno a casa contentissimo anche se mi rimane un po' di amarezza per la gara dei 100 metri pinne dove sono stato squalificato in modo inaspettato”. 
Quale lavoro c’è dietro una medaglia d’oro?
“Questo risultato e' il completamento di un ciclo di due anni portato avanti insieme al mio allenatore Umberto Gazzini. Ogni giorno mi sono fatto due ore di allenamento in vasca e tre volte a settimana ho aggiunto  un’ora di palestra”
A chi dedichi questa vittoria? 
“Alla mia famiglia: babbo,mamma e sorellina. Alla mia fidanzata che sopporta tutti i miei impegni e ai miei nonni, Lido e Palmira”

Alla vigilia eri convinto di farcela?
“In questa edizione il livello del campionato era elevatissimo. Germania, Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda potevano contare su team veramente forti e determinati. Io e i miei compagni sapevamo di dover essere al top per competere con le altre nazioni”.
Oltre al titolo mondiale cosa ti porti dietro dall’Australia?
“La consapevolezza che non è un addio, ma un arrivederci perché una parte del mio cuore è rimasta in questa terra stupenda”.
Quali saranno i prossimi appuntamenti agonistici?
“Ora un po' di vacanza e di riflessione su cosa fare in futuro: se appendere il costume al chiodo o magari provar a fare un altro anno. Nel 2013 ci saranno i word games (le olimpiadi degli sport non olimpici, ndr), in Colombia e i campionati europei in Olanda oltre ai vari trofei internazionali. Il futuro lo deciderò insieme al mio allenatore”

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