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Capecchi parla già da leader: "La Movistar ha creduto in me. Punto al Giro d'Italia e al mondiale"

Eros è pronto per una stagione con i gradi di capitano. E sabato verrà inaugurato il nuovo fans club

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Il 2013 può essere l’anno della sua consacrazione tra i big del ciclismo mondiale. Dopo alcuni stagioni di apprendistato alla Liquigas, al fianco di Basso e Nibali, Eros Capecchi è pronto per vivere una stagione con i gradi di capitano. A 26 anni il corridore del Borghetto è ad una svolta della propria carriera. Per trovare nuovi stimoli ha cambiato squadra accettando l’offerta del team spagnolo Movistar. La formazione iberica scommette molto su Capecchi ed è riuscita a strapparlo alla concorrenza di altre squadre. “Unzue (il team manager, ndr) mi ha voluto fortemente per puntare al Giro d’Italia – ci spiega Eros – avevo anche altre offerte, ma mi hanno fatto sentire subito importante per il loro progetto. Non ho avuto difficoltà ad accettare”.
Com’è stato l’approccio con i nuovi compagni e il nuovo ambiente?
“Positivo. Molti di loro li conoscevo già e poi anche il fatto di parlare spagnolo, una lingua non troppo diversa dall’italiano, ha facilitato il mio inserimento”
A metà novembre sei stato in ritiro a Pamplona. Hai già definito i programmi per il 2013?
“In linea di massima si. Farò l’esordio a gennaio, ma non abbiamo ancora deciso se in Argentina o in Australia. Poi Tirreno-Adriatico, Giro di Catalogna e le classiche delle Ardenne cioè Liegi e Freccia (salterà l’Amstel, ndr) in preparazione del Giro d’Italia, l’appuntamento clou della stagione”.
Niente Sanremo?
“Al momento è un punto interrogativo perché dopo la Tirreno-Adriatico andrò in altura per uno stage. Vediamo se ci sono i tempi per inserirla nei miei programmi”.
Il Giro d’Italia è l’obiettivo principale. Ti piace il percorso?
“E’ molto duro, come da tradizione. Non penso che la cronometro, anche se lunga, sarà decisiva per la vittoria finale. Chi accuserà ritardo potrà recuperare minuti in montagna. Io non credo che sia disegnato per Wiggins come dicono in molti”.
Farai classifica, ma punterai ad un piazzamento o non ti poni limiti?
“In carriera non sono mai entrato nei primi 10 ad un grande giro. Dichiarare adesso che punto al podio o a piazzarmi nei primi cinque è prematuro. Intanto vorrei finire nei dieci. E’ chiaro che non mi accontento: se avrò le gambe cercherò di salire più in alto possibile in classifica”.
Per la prima volta in carriera ti trovi ad iniziare la stagione da capitano. Pressioni?
“A me la pressione carica, non la soffro. Lo scorso anno, i primi dieci giorni della Vuelta li ho corsi da capitano e fino a che sono stato bene ho retto il passo dei migliori. Le responsabilità non mi spaventano. Casomai dovrò abituarmi fin dalle prima gare a lottare con i big”.
Cosa ti hanno lasciato gli anni in Liquigas? E quanto ti è servito correre a fianco di Basso e Nibali?
“Un bel bagaglio di esperienza. Da Ivan e Vincenzo ho imparato l’approccio alla corsa, la gestione dei compagni, la tattica, la capacità di adattarsi alle varie situazioni che si verificano sulla strada”.
Domanda maligna. Perché la Movistar ha creduto in te e la Liquigas no, nonostante Nibali in uscita?
“In realtà mi avrebbero tenuto volentieri solo che non sapevano con certezza che squadra avrebbero allestito e chi sarebbe rimasto. Con il contratto in scadenza non potevo aspettare troppo. E poi mi hanno insegnato che se qualcuno ti cerca non bisogna dire di no”.
Il percorso del mondiale di Firenze si adatta alle tue caratteristiche. Ce lo fai un pensierino?
“E’ d’obbligo farcelo. Disputerò la Vuelta in appoggio a Valverde anche in funzione della prova iridata. Nel 2013 il mondiale si corre sulle strade di casa: uno stimolo in più. Voglio esserci ed essere protagonista. Avrei voluto correrlo già quest’anno, ma Bettini ha scelto in maniera diversa”.
Il ct ti considera ha pieno titolo nel gruppo azzurro. Una nazionale che ha sposato la linea verde.
“Ritengo sia doveroso che si faccia largo ai giovani. Anche in altri sport assistiamo ad un ricambio generazionale”.
C'è chi ha criticato la decisione della federazione di chiudere le porte dell’Italia ha chi è indagato per doping.
“Invece penso che sia una regola giusta”

Sabato, presso Villa Santa Maria a Sant'Andrea a Pigli, verrà inaugurato il tuo nuovo fans club.

"Sono contento che i tifosi mi seguano con sempre maggiore affetto e siano sempre di più. Li ringrazio e spero di regalare loro tante soddisfazioni"

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