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Ferretti lancia la sua sfida: "Non sono un traghettatore. Riporterò l'Arezzo in alto". La prima giornata da presidente

Il nuovo patron amaranto ha acquistato il 70% delle quote. De Martino vice presidente, Dioguardi direttore generale. Sul Villaggio: "Ci interessa, ma serve tempo". Sul comune: "Proverò ad avere una sinergia"

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Prima il saluto alla squadra nello spogliatoio, poi la presentazione ufficiale di fronte ai giornalisti, infine l’abbraccio con i tifosi fuori dallo stadio. Il primo giorno da presidente dell’Arezzo di Mauro Ferretti è stato intenso.
Pantaloni a quadretti, dolcevita marrone e giacca scura, il nuovo patron amaranto è apparso in sala stampa, puntuale, alle 11.30.  Al tavolo con lui si sono seduti l’ex presidente Gino Severini, il neo direttore generale Fabrizio Dioguardi, il nuovo vicepresidente De Martino e il presidente di Orgoglio Amaranto Roberto Cucciniello.  Del nuovo Cda farà parte anche Giorgio Pasquini, suo uomo di fiducia. Mentre alle questioni legali e commerciali penserà il dottor Patrignani.
Alla platea dei giornalisti, Ferretti regala subito una battuta per rompere il ghiaccio: “Ormai di me sapete tutto anche quanti anni ho (65, ndr) non sono riuscito a nasconderla l’età”. Allentata un po’ la tensione entra nel merito del suo arrivo ad Arezzo: “Sono contento di come si è sviluppata la trattativa. Con grande discrezione fino al momento delle firme. Ed è così che ci muoveremo anche in futuro. Sono un tipo di poche parole. Preferisco fare i fatti”. Spiega perché ha scelto Arezzo e l’Arezzo: “La vostra è una bellissima città dove vorrei abitare. Qui c’è una nobile tradizione calcistica. Questa società non merita di stare nei dilettanti. Il nostro obiettivo è di riportarla ai livelli che le competono”. E qui arriva il primo annuncio forte: “Puntiamo a vincere il campionato. Il direttore sportivo De Nicola mi ha detto che per quest’anno sarà difficile, ma non dispero. Sicuramente lo sarà nel 2014”. Gli chiedono se arriveranno ulteriori rinforzi: “La squadra fino  a giugno è a posto così. Da marzo cominceremo a programmare la prossima stagione”.
Ferretti chiarisce la nuova ridistribuzione delle quote all’interno del consiglio di amministrazione: “Il mio gruppo ha rilevato il 70% dell’Arezzo, non il 51% come è stato scritto. Questo significa che non sono un traghettatore, ma che stiamo gettando le basi per un futuro importante”. Il presidente tiene a precisare anche la natura della sua attività: “Mi occupo di facilities management. Una cosa un po’ più complessa di una semplice impresa di pulizie”. Poi l’affondo: “A scanso di equivoci non sono un palazzinaro. Quando ho deciso di acquistare l’Arezzo, la prospettiva di fare business in questa città è stata e sarà l’ultimo dei miei scopi. Certo, se dovesse capitare un’occasione. Niente, però, di preordinato”.
Sul Villaggio Amaranto Ferretti ha le idee chiare: “Il progetto non è stato riposto nel cassetto. La sinergia con Zerbini per il settore giovanile ci interessa, ma non è una cosa che faremo domani. Passo dopo passo”.  Tradotto: con Zerbini si metteranno al tavolo, ma in questo momento le priorità sono altre. Come, ad esempio, il rapposto con l’amministrazione comunale: “Cosa mi aspetto dal Sindaco? Non lo so. Da parte mia proverò ad avere una sinergia con il comune”. Ferretti chiama in causa l’amministrazione comunale quando parla dello stadio: “La struttura va sistemata è fuori dubbio. Il comune ha degli obblighi e spero li mantenga”.
In conferenza stampa, il suo intervento era stato preceduto dell’ex presidente Severini che ha di fatto ufficializzato il passaggio di consegne: “Oggi che sono al passo d’addio sono soddisfatto di aver ceduto il testimone ad una persona che ha le qualità per riuscire dove io non sono riuscito”. Traccia un bilancio della sua esperienza: “Ho sempre dato il massimo per questa società- A volte meglio, a volte peggio. Sono affezionato all’Arezzo e anche per questo ho scelto di restare all’interno dell’organigramma. Non mi pento della decisione presa due anni fa”. Al suo fianco il presidente di Orgoglio Amaranto Roberto Cucciniello rende l’onore delle armi a Severini: “La sua presidenza va valutata in maniera positiva. Ha avuto il grande merito di aprirsi all’azionariato popolare dei tifosi”. Ferretti assicura che il comitato continuerà ad avere uno spazio importante anche nella nuova società.
La conferenza dura circa un’ora, alla fine chiedono a Ferretti come è stato il primo impatto con la squadra e con la realtà aretina: “Appena sono entrato nello spogliatoio mi sono detto: ma quanti sono?. Ho visto tanti giovani e io sono per dare loro delle opportunità. L’ambiente mi ha fatto una buona impressione. Quando gli amici Dioguardi e De Martino mi hanno proposto l’Arezzo ero terrorizzato, poi me ne sono innamorato”.
C’è tempo per un brindisi. Fuori dai cancelli i tifosi lo attendono. Il presidente si concede volentieri. L’era Ferretti è già cominciata.

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