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Titolo europeo, Nicchi sfida il bielorusso Rabchenko. "Un sogno. Me la giocherò fino in fondo". Il 30 marzo a Montecarlo

Per il pugile aretino è arrivata la grande occasione della carriera. Può essere il terzo dopo D'Agata e Calamati a salire sul trono continentale

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La grande occasione della carriera è finalmente arrivata: il 30 marzo Adriano Nicchi combatterà sul ring di Montecarlo per il titolo europeo dei superwelter contro il campione in carica, il bielorusso Sergey Rabchenko. Una notizia che il 32enne pugile aretino attendava da mesi, da quando ha deciso di lasciare il titolo italiano per tentare una chance europea. La sfida è di quelle molto difficili. Rabchenko, n. 3 nella classifica Wbc, n. 6 in quella Wba e n. 10 per l’Ibf vanta uno score che parla da solo: 22 incontri tutti vinti di cui 16 per ko. Il bielorusso metterà in palio per la seconda volta la cintura continentale conquistata lo scorso giugno battendo sul ring di Manchester l’inglese Ryan Rhodes e difesa contro il francese Cedric Vitu.
Adriano (20 match vinti da professionista) arriva all'appuntamento piu' importante della carriera nel pieno della sua maturità tecnica e farà di tutto per essere il terzo campione europeo della storia del pugilato aretino dopo il leggendario Mario D'Agata ed Efrem Calamati.
Il vincitore di questo incontro dovrà poi affrontare Emanuele Della Rosa sfidante ufficiale designato dall'EBU. L'incontro Rabchenko - Nicchi fara parte di una prestigiosa riunione organizzata dalla compagnia sud africana Golden Gloves in società con l' SBM Group di Montecarlo.

La notizia della chance europea è stata accolta con grande entusiasmo da Nicchi:“E’ un sogno che si avvera – ci dice al telefono - Ho lavorato tanto per avere questa opportunità e adesso voglio giocarmela fino in fondo. Rabchenko un avversario molto forte. Cercherò di prepararmi al meglio”. Sono passati oltre vent’anni dall’ultima volta che un pugile aretino ha combattuto per un titolo europeo: Efrem Calamati conquistò la cintura continentale nel gennaio del 1989 detenendola fino all’agosto del 1990. Nicchi spera di ripercorrerne le orme: “E’ un onore essere nella ristretta cerchia di coloro che hanno avuto la possibilità di combattere a livello internazionale – prosegue Adriano – sono orgoglioso di portare in alto il nome dello sport aretino. Devo ringraziare la mia famiglia e i miei amici che mi hanno sempre supportato nei momenti difficili. Senza di loro non sarei arrivato fin qui”.

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