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Fiordigiglio, emozione tricolore: "Sogno che si avvera, ora voglio dimostrare di essere il numero uno"

Il neo campione italiano si gode il titolo, ma guarda già ai prossimi obiettivi

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“Non ho ancora realizzato ciò che ho fatto”. Il giorno dopo Orlando Fiordigiglio è ancora frastornato. Venerdì notte non è riuscito neppure a dormire: troppa l’adrenalina nelle vene. Il nuovo campione italiano superwelter si gode un momento atteso da quando ha indossato per la prima volta i guantoni. “Ci tenevo tanto a conquistare questa cintura – ci dice – e proseguire la grande tradizione della boxe aretina. Non potevo lasciare  che lo scettro finisse in mano ad un altro. Volevo tenerlo ad Arezzo”. Nei prossimi giorni Castiglion Fiorentino gli organizzerà una cena in suo onore, la celebre “cena del campione”. Un anticipo di festa c’è già stato dopo il match: ha radunato il suo entourage e i suoi tifosi in albergo per un brindisi. “Li ho baciati ad uno ad uno. E’ la vittoria di tutti. Sono il ragazzo del popolo”
Orlando,  c’è una dedica speciale per questo trionfo?
“Il primo pensiero è per tutti quelli che mi sono stati vicino e posso assicurare che non è facile perché quando preparo un match sono pignolo, preciso, esigente. Poi al mio mentore Aldo Sassoli, ai miei allenatori, a Paolo Calamati (padre di Efrem, scomparso un po’ di anni fa ndr) e a persone a me care che non ci sono più, ma che c’erano quando ho esordito da professionista proprio a Castiglio Fiorentino”
Cosa hai provato quando è stato letto il verdetto?
“Non mi sembrava vero. Realizzavo il sogno inseguito da una vita. Ero convinto di aver vinto, ma la certezza fino a che non avviene la proclamazione non ce l’hai mai”.
Cosa rappresenta il titolo italiano?
“Un punto di partenza”
Prossima tappa?
“La difesa della cintura entro due-tre mesi. Il mio manager sa che ho bisogno di stare in attività. Ho 28 anni e voglio spingere sull’acceleratore”
Qual è stata la chiave che ti ha permesso di battere Salvemini?
“La mobilità sul ring e il jub sinistro. Alla settima ripresa ho dovuto tirare un po’ il freno perché la mano faceva male. D’accordo con il mio angolo abbiamo rifiatato per dare tutto negli ultimi round”.
Salvemini te l’aspettavi così?
“Si. Ha confermato una grande forma atletica. Sapevo che avrebbe tenuto un ritmo alto”.
Sei diventato l’uomo da battere.
“La responsabilità non mi spaventa. Voglio battere tutti quelli che sono pronti a sfidarmi per dimostrare di essere il numero uno in Italia”
E poi?
“Il titolo Europeo. Un passo alla volta , però, perchè devo migliorare ancora tanto. Andrò avanti con impegno, umiltà e sacrificio. Adesso ho una cintura che me lo ricorderà ogni giorno”.

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