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Arezzo, 90 anni di passione. Allo stadio festa con le vecchie glorie - FOTO

Il più applaudito Menchino Neri. Boato speciale anche per Terziani e Cosmi. Il ricordo di Minghelli

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Una serata di emozioni, ricordi ed amarcord. Un viaggio a ritroso nel tempo tra mostre fotografiche, immagini e testimonianze dirette.  Questa in sintesi la festa dei 90 anni dell’Arezzo celebrata ieri sera allo stadio. Sul palco hanno sfilato tante vecchie glorie, tra giocatori, allenatori e dirigenti. Protagonisti della storia del Cavallino dagli anni Cinquanta ad oggi. L’applauso più forte per Menchino Neri, il capitano dei mitici anni ’80, il simbolo amaranto per eccellenza. L’uomo della  rovesciata impossibile contro il Campobasso. Ovazione anche per il presidentissimo Narciso Terziani, indimenticato condottiero di una società che ha fatto sognare un’intera città. Il boato non è mancato nemmeno quando è sbucato Serse Cosmi che dalla panchina ha guidato l’Arezzo alla doppia promozione dalla D alla C1. Insieme a loro tanti altri eroi di un passato più o meno recente. Da Peruggia a Tassinari, passando per Talusi e Flaborea. E poi Nardin, Falasconi, Pasqualini, Fontana, Mangoni, Orsi, Pellicanò, il recordman di presenze Butti. Fino ai protagonisti più recenti degli anni Novanta e Duemila: Sussi, Bifini, Tardioli, Martinetti, Balducci, Vendrame, Passiglia, Venturelli. Solo per citarne alcuni.
Il momento più toccante quando è stato ricordato Lauro Minghelli, sempre nel cuore dei tifosi a quasi dieci anni dalla morte causata dalla Sla. Tutto il pubblico si è alzato in piedi ad applaudire scandendo il suo nome. In rappresentanza della famiglia la cugina Gessica. Nel corso della serata non sono mancati altri  pensieri per chi non c’è più come Pozza, Tombolato, il presidente Montaini, Pinella Rossi.
In chiusura è salito sul palco l’Arezzo di oggi con in testa Mezzanotti e capitan Pecorari. Il presidente Ferretti ha preso la parola per l’ultimo ringraziando tutti quelli che sono intervenuti a cominciare dai tifosi. “Sono sicuro che il campionato lo vinciamo noi” ha concluso. E giù applausi. Poi la pioggia, che aveva concesso una tregua per l’intera serata, ha cominciato a cadere copiosa. Compleanno bagnato, compleanno fortunato. Chissà. A maggio lo sapremo.

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