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Lucignano, pugno duro del primo cittadino contro il gioco d'azzardo

Seri ha aderito al manifesto per la legalità. Ecco le proposte più significative da presentare al Parlamento

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Anche il sindaco di Lucignano "tuona" contro il Gioco d'Azzardo e aderisce al "Manifesto dei Sindaci per la Legalità Contro il Gioco d'Azzardo". Maurizio Seri, primo cittadino, del paese dell'Albero D'Oro, più volte si è battuto contro questa "piaga" che ha le sue ramificazioni anche tra la sua cittadinanza ed essendo anche consigliere della Consulta dei piccoli Comuni della Toscana è certamente tra i più agguerriti nel cercare di debellare questo "mostro" dai mille tentacoli che sta diventando un vero e proprio problema sociale. Da noi interpellato Seri ha ribadito il suo impegno: "Il gioco d'azzardo sta producendo enormi danni a milioni di nostri concittadini, i numeri parlano chiaro: con un fatturato vicino ai 100 miliardi il gioco d'azzardo rappresenta la 3^ industria italiana. Per il gioco, le famiglie impiegano il 12% delle proprie risorse, più di quanto spendono per il cibo. Per fare questo le persone sottraggono tempo al lavoro, alla famiglia, al tempo libero con una sofferenza che è psicologica, di relazione, di aspettativa sul futuro. Oggi 15 milioni di italiani giocano abitualmente, 3 milioni di questi sono a rischio Ludopatia. Il costo del recupero di un giocatore cronico si aggira sui 30.000,00 euro l'anno, già adesso si conta una spesa annua complessiva prossima ai 6 miliardi, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavoro perso. Queste le motivazioni, precisa il Sindaco lucignanese, più significative per le quali i comuni si stanno mobilitando contro il gioco d'azzardo, delle cosiddette: "macchinette". E' davvero in gioco la salvaguardia della comunità, la socialità, la stabilità delle famiglie, la sicurezza urbana. Ecco le proposte più significative che i sindaci intendono presentare al prossimo Parlamento:
Sia espresso il divieto di pubblicità;
il gioco patologico sia inserito all'interno dei livelli essenziali di assistenza;
sia posto un freno all'immissione di nuovi giochi;
sia consentito il potere di ordinanza dei Sindaci per definire gli orari di apertura delle sale giochi e stabilire le distanze dai luoghi sensibili;
sia richiesto ai Comuni il parere preventivo sull'istallazione dei giochi;
venga inasprita la tassazione, che oggi è agevolata, sui guadagni, molto ingenti, delle società che gestiscono i giochi stessi".
Una battaglia quella dei sindaci che potrebbe trovare un "muro", viste le percentuali che provengono allo Stato da queste Slot Machine "mangia soldi", da parte dei prossimi Governanti, sperando che ci smentiscano con i fatti. Allo stesso tempo l'iniziativa di questi primi cittadini è lodevole e una volta tanto, vogliamo sperare, che la ragione prevalga sui profitti di un denaro che porta con sé tanti dolori.

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