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Lucignano omaggia la maestra Nedda con una targa. L'emozione condivisa con decine di ex alunni

E' un pezzo importante della storia del paese. Accolta dal sindaco Seri, è stata insegnante anche di suo padre

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Una accoglienza particolarmente sentita quella tributata alla "storica" Maestra Nedda da parte di tutta la sua comunità lucignanese.
Erano in tanti, ieri pomeriggio, ad accogliere questa giovanile 87enne, e non poteva mancare il sindaco Maurizio Seri che ha omaggiato la Maestra, a nome di tutta la cittadinanza, di una targa ricordo. La Nedda si porterà sempre dentro il suo cuore questa giornata che, è stata voluta ed organizzata da alcuni dei suoi studenti. Decisamente commovente quello che questi suoi "bambini" sono riusciti ad organizzare per rendere indimenticabile questo rendez-vous con l'amata maestra. Ieri per questa donna tanto amata è stato il primo ritorno a Lucignano, dopo il malore, di qualche anno fa, che l'aveva costretta a lasciare la sua casa, la sua gente, per andare a vivere nel paese dove abita il fratello, in una struttura specializzata, che l'avrebbe messa al riparo da eventuali problemi fisici che poteva incontrare abitando da sola nella sua grande casa situata in pieno Centro Storico. La visita alla sua casa, la prima tappa ed i primi incontri con gli amici lucignanesi, poi la visita nella sua Collegiata, lei una credente vera e partecipativa, oltre che essere stata una attiva collaboratrice dell'Azione Cattolica. Il tragitto dalla chiesa al Municipio, pur avendo problemi di deambulazione, lo ha voluto fare a piedi, sorretta fisicamente dal fratello e dalla nipote, ma accompagnata da tantissimi lucignanesi che non cessavano di applaudire e salutarla. Alla porta del Municipio  c'era il sindaco Seri ad attenderla ed insieme sono entrati per andare proprio davanti al Museo che lei ama tantissimo. "E' un onore per me, ha detto subito Seri, darle con tanto affetto questa targa ricordo che le riconosce il grande insegnamento di vita che ha impartito a centinaia di bambini lucignanesi, fra gli altri anche il mio babbo. Un insegnamento pieno di valori che hanno dato i suoi frutti permettendo alla nostra comunità di garantire ,tramite quei "bambini", una continuità di intenti basati sull'onore, il rispetto, la famiglia". Il grande ingresso del Comune non riusciva a contenere tutti i convenuti, ma il silenzio era totale. Lei, seduta nella poltrona, guardava tutti con quella vivacità espressiva non intaccata dall'età e sembrava, da un momento all'altro, che volesse fare l'appello. Dopo questa cerimonia, la signorina Nedda, come era solito essere chiamata, accompagnata da tantissime persone, il gruppo dei suoi studenti aumentava sempre più, arrivava alla scuola elementare, dove per tanti anni aveva insegnato. Qui, a scaglioni di età, i maturi alunni declamavano un discorso di ringraziamento allo loro maestra. L'emozione di questi, lasciava trasparire un coinvolgimento di ricordi e sensazioni e lei non si lasciava perdere l'occasione per commentare con :"va bene! Va bene, siete preparati!". Poi l'attesa "risposta" della signorina Nedda che metteva in evidenza una memoria incredibilmente lucida da far invidia ai suoi ragazzi, qualcuno oggi over 70. Il suo parlare con quel leggero e gentile intercalare era intramezzata da tante battute ed episodi nei quali si potevano riconoscere molti dei suoi alunni, che pur cercando di reprimere la commozione, gli nocchi rossi la dicevano lunga sul loro stato d'animo. Non mancava qualche tenero rimprovero:" spero che ora avrai migliorato la calligrafia, oppure, i tuoi figli voglio sperare che saranno meno agitati di te a scuola, tu hai imparato quando si mette la H?". E così per un buon quarto d'ora lasciando tutti di sasso per la freschezza dei suoi ricordi. Poi, le foto di rito con la sua ultima battuta: "Mi raccomando state fermi, niente linguacce e sorridete!"
 

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