Il problema è noto da anni e le conseguenze altrettanto. In Italia c’è una carenza strutturale di anestesisti e radiologi.
Sulle ragioni di questa crisi si è discusso molto, ma ancora il sistema nazionale non ha trovato una adeguata soluzione.
Un po’ i numeri chiusi nelle università, un po’ la difficoltà nella pubblica amministrazione di raggiungere in modo costante la copertura delle piante organiche a cui si aggiungono le forti limitazioni sia alle assunzioni che alla apertura di altre graduatorie per la sostituzione di chi lascia per i motivi più disparati (trasferimento, malattia, maternità, incarichi sindacali o politico-istituzionali).
Una premessa per poter dire chiaramente che questo stato di cose si ripercuote inevitabilmente sulla operatività delle strutture sanitarie, comprese quelle della nostra Azienda.
L’ultima emergenza è proprio quella degli anestesisti.
La pianta organica è di 54 medici, distribuiti nei cinque presidi ospedalieri e sul territorio (emergenza territoriale, cure palliative ecc).
Da alcuni giorni l’Azienda si trova ad affrontare in modo particolare una situazione critica al presidio della Fratta in Valdichiana. Sono cinque gli anestesisti in pianta stabile, figure con le quali viene costantemente garantita sia l’attività programmata delle sale operatorie, che quella in urgenza. Alcuni di questi anestesisti sono stati in momenti diversi sostituiti da anestesisti assunti a tempo determinato. Ma nell’arco di 15 giorni tre su cinque hanno comunicato che si sarebbero trasferiti altrove.
“sostituiamoli subito” ha detto l’azienda, ma è una affermazione valida come principio, ma impossibile da applicare nel concreto. Ci sono norme che vanno rispettate, con l’approvazione di delibere, la chiamata degli anestesisti disponibili, l’attesa per una conferma. Dove è stato possibile, tenendo presente che anche negli altri ospedali ci sono comunque delle sofferenze anche se di minore entità, alcuni medici hanno fatto la spola fra la loro sede e la fratta. “A loro va per primi il mio ringraziamento per lo sforzo compiuto per le prime emergenze – sottolinea il Dg Desideri – ma questo non basta per poter mantenere appieno l’attività”.
Ed infatti il direttore di presidio, assieme ai responsabili dell’area chirurgica hanno dovuto stilare un programma di urgenza. Fino a lunedì prossimo si potranno ancora coprire i turni di presenza degli anestesisti e procedere con l’attività programmata e con quella in urgenza. Ma da martedì 18 l’attività chirurgica alla Fratta dovrà essere fortemente ridotta. Una sola sala operatoria aperta al mattino per cinque giorni a settimana, mentre per le urgenze è garantita la copertura nelle 24 ore (12 ore con presenza in ospedale e 12 con pronta reperibilità).
L’Azienda appena avuta notizia della uscita non preventivabile dei tre anestesisti ha attivato le procedure per coprire quei posti, attraverso l’Estav, l’ente preposto a queste funzioni. Accelerando al massimo i tempi, ma rispettando quelli minimi previsti dalle leggi, sono stati già individuati a chiamati i medici in sostituzione. Ma questi non arriveranno prima di due/tre settimane, quando l’attività, dopo la forte riduzione a cui si va incontro da martedì prossimo, potrà riprendere a ritmo ordinario, per poi ridursi nuovamente nel periodo delle ferie, come programmato a livello aziendale.
“E’ una situazione difficile – sostiene Desideri – della quale ho parlato direttamente, oltre che con la Regione e l’Estav, anche con gli amministratori locali. Il Presidente della conferenza dei Sindaci Andrea Vignini si è detto preoccupato ed ha sollecitato una rapida soluzione del problema. Non posso dargli torto – commenta Desideri – ma stiamo facendo ogni sforzo possibile per porre rimedio a questi inconvenienti che trovano origine in molte carenze del sistema. Approfitto di questa comunicazione per chiedere scusa in primo luogo a quei cittadini che subiranno disagi da questa condizione momentanea, ma mi auguro che comprendano le nostre ragioni e il nostro impegno”