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"Garanzie per l'uso della Direttissima e per i nuovi treni Vivalto per i pendolari del Valdarno"

La richiesta è stata avanzata dal comitato pendolari all'incontro con il Difensore Civico Regionale. Intervento anche di Mugnai

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«Più garanzie per l'uso della linea Direttissima e per i nuovi treni Vivalto per i pendolari del Valdarno». E' questa la principale richiesta avanzata dal portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, durante l'incontro di stamani con il Difensore Civico Regionale, Lucia Franchini.
«I treni dei pendolari del Valdarno sostano e ritardano ogni volta per entrare sulla linea direttissima oppure sono deviati sulla linea lenta per Pontassieve - ha riferito Da Re al Difensore Civico - viene data sempre la precedenza ai Frecciarossa e agli Italo e i regionali subiscono ritardi e tempi più lunghi di percorrenza. La Regione e l'assessore Ceccobao avevano promesso delle soluzioni, nel maggio scorso - ha aggiunto Da Re - ma non è stato fatto niente nei confronti di RFI che regola il traffico ferroviario sulla direttissima, favorendo sempre i Frecciarossa». 
Il portavoce dei pendolari ha accusato la Regione per i continui annunci sull'arrivo dei nuovi treni Vivalto a due piani per la linea del Valdarno-Arezzo. «Chi l'ha visti i nuovi Vivalto che permettere il trasporto di un maggior numero di pendolari - ha aggiunto Da Re - vengono dati per imminenti da oltre un anno e invece è arrivato un solo Vivalto, nel giugno scorso, ma nessuna traccia degli altri due, che dovevano essere disponibili entro l'anno scorso».
Da Re ha inoltre richiesto l'attenzione ai problemi dei pendolari da parte del Difensore Civico Regionale, che potrebbe avere un ruolo attivo e positivo sul trasporto ferroviario locale, rapportandosi proprio ai pendolari.
Da Re ha infine auspicato che l'arrivo del nuovo assessore regionale Ceccarelli segni una svolta nella politica dei trasporti. «Il neo assessore ha annunciato di voler incontrare i comitati dei pendolari - ha concluso Da Re - non vediamo l'ora di parlargli del futuro contratto di servizio ma anche del rispetto di quello attualmente vigente».

IL COMMENTO DI MUGNAI

E proprio nel giorno in cui il Comitato dei pendolari del Valdarno deve venire a Firenze per incontrare il difensore civico Lucia Franchini, che ti va a capitare? Che il regionale 6604 Chiusi-Pistoia del mattino viaggia con una carrozza in meno, arrivando alle stazioni valdarnesi pieno zeppo come un uovo, al punto da costringere molti pendolari a rinunciare a salirvi. «Ma ormai – attacca il Consigliere regionale del Pdl Stefano Mugnai, pendolare storico proprio dal Valdarno – quella tratta è teatro di disagi quotidiani. Proprio lo scorso lunedì pomeriggio, tanto per dirne una, il diretto delle 16.09 da Firenze viaggiava con due carrozze chiuse e, di conseguenza, i passeggeri hanno dovuto sopportare di stare stipati all’inverosimile. E come dimenticare, nei giorni scorsi, la plafoniera di una luce che, sempre sulla stessa tratta, è caduta sui viaggiatori? Per non dire di quella volta in cui un finestrino intero, con tutto il ferro e il vetro, volò giù all’interno dello scompartimento e solo per miracolo non ghigliottinò nessuno». Insomma, una specie di roulette russa quotidiana. E i pendolari, Mugnai compreso, sono stufi: «Dal nuovo assessore Vincenzo Ceccarelli, tra l’altro aretino come molti dei pendolari afflitti da questa situazione, ci aspettiamo adesso uno scatto in aventi nella soluzione dei tanti problemi segnalati non in mesi ma in anni addirittura. In Consiglio regionale si sono tenute varie audizioni, ma finora nulla è cambiato. Eppure i problemi sulla tratta Arezzo-Valdarno-Firenze non hanno più da tempo carattere episodico e riguardano 8.172 viaggi di pendolari che transitano nelle stazioni valdarnesi di Figline, Montevarchi e San Giovanni, ai quali si sommano quelli che partono da Arezzo. Si tratta di una mole enorme di utenza che ogni giorno affronta mancanza di puntualità, di sicurezza dovuta al sovraffollamento dei convogli o alla forte velocità, soprattutto nella galleria di San Donato, nonché la scarsa pulizia delle vetture. E il clima? Parliamone: celle frigo d’inverno, forni d’estate. Per favore, basta».

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