Sa di cinema quest’anno la finale del Premio Diari di Pieve Santo Stefano. Il riconoscimento intitolato a Saverio Tutino sarà infatti attribuito al regista e attore Nanni Moretti. “Ci sono due buoni motivi che ci hanno indotto ad attribuirglielo – si legge nella motivazione -. In primo luogo riteniamo che anche Saverio Tutino avrebbe voluto consegnarglielo” per la sua capacità “di insistere con altrettanta potenza, limpidezza e costanza del messaggio sull'importanza del valore autobiografico nell'ambito della propria produzione artistica”. In secondo luogo il premio arriva per “festeggiare il suo ultimo capolavoro cinematografico. Ancora una volta abbiamo potuto apprezzare il messaggio intimamente memorialistico e autobiografico che il regista ha racchiuso in Habemus Papam”. Per quanto riguarda il premio, otto le storie finaliste, memorie di persone comuni che si intrecciano con i grandi eventi della storia, come i conflitti mondiali. Tre sono infatti le storie che ne parlano. Il tema dell'infanzia violata, fisicamente e nelle sue aspettative, si incontra invece in tre storie accomunate dall'ambiente in cui, in tutto o in parte, si sono svolte: la Sicilia. Poi due storie più intime accomunate dal ricorso alla scrittura come rifugio dai malesseri della quotidianità. Questi i titoli e gli autori.
Ubaldo Baldinotti - “I guai della guerra non erano finiti”, autobiografia 1890-1919
Castrenze Chimento - “L’odissea della mia vita”, memoria 1940-1956
Aurelio Dimarco - “Uscire allo scoperto”, diario - memoria 1955-2010
Maria Fenoglio - “Spasimo d’amore patrio”, diario – epistolario 1922-1956
Giacinto Mario Guala - “Idee nere”, diario 1943-1945
Lireta Katiaj - “Le luci dell'alba”, autobiografia 1977-2011
Lilly Sammartino - “Rompo il silenzio”, memoria 1953-2008
Paola Valli - “Dacci oggi la nostra paranoia quotidiana”, memoria 1972-2008
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