Diciamolo subito, “Lo hobbit” non ha il fascino della trilogia. Manca del pathos e del respiro epico de “Il signore degli anelli” e anche della freschezza della narrazione dei primi tre film. Ma è comunque un ottima pellicola, tecnicamente ben realizzata e con una bella fotografia. Gli attori, a cominciare dal televisivo Martin Freeman ( Bilbo Baggins) sono bravi ma non si può dire che qui, il principe dei nani Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage) abbia eguale fascino di Aragorn ( uno straordinario Viggo Mortenesen) re ramingo degli uomini. La storia è praticamente il prologo del romanzo più importante di Tolkien. Bilbo Baggins inizia il racconto che poi completerà il nipote Frodo, di come l’anello sia finito nelle sue mani e di come si siano svolte le cose prima della sua distruzione dopo molte peripezie, che sarà materia per gli altri tre film. Anche in questo caso si tratta di una trilogia dunque il finale, per forza di cose, è sospeso. Le scene che si susseguono hanno un po’ il sapore di “dejavu” anche se restano cariche di emozione. Bello l’impatto con Gollum da parte di Bilbo che avviene nella caverna, con gli indovinelli che ricordano molto le mitologie del passato. Per il resto, dopo un primo tempo soft, dedicato più che altro a tratteggiare i personaggi, arriva un secondo tempo all’insegna delle battaglie con tanti orchi, qualche battuta un po’ troppo moderna per il contesto e un paio di scene da videogioco come ad esempio la battaglia dei giganti di pietra, tanto perfetta sotto il profilo della tecnica quanto da playstation. L’impressione è insomma che il pluridecorato Peter Jackson abbia realizzato un ottimo lavoro, accompagnato dalla colonna sonora di Howard Shore che riprende il tema principale della triologia cinematografica ma che forse sia rimasto intrappolato in una sorta di ossessione per gli eventi, un po’ come quando si fa una collezione, che lo spinge a completare ad ogni costo la saga. A tratti “Lo hobbit” sembra quasi una fotocopia dei primi tre lavori del regista, lo spettatore quasi si aspetta ciò che succederà e non si sorprende come ne “Il signore degli anelli”. Jackson ha comunque già annunciato le date di uscita delle altre due “puntate”: 13 dicembre 2013 per “Lo hobbit la desolazione di Smaug” e 18 luglio 2014 per il terzo ancora da nominare. Le riprese de “Un viaggio inaspettato” sono durate oltre un anno e sono terminate nel luglio scorso e come per il “Signore degli anelli” hanno avuto come scenario la Nuova Zelanda, di cui “Lo hobbit” mantiene tutto il fascino emotivo in alcune scene. DA VEDERE

