Gravity, la recensione
In una splendida recensione Panorama ha definito “Gravity” una specie di miracolo. Più che altro è un film che esce dallo schermo, afferra lo spettatore e lo trasporta direttamente all'interno della storia. Un po' come George Clooney che appare a Sandra Bullock nel momento più difficile, lo spettatore si siede idealmente accanto al dottor Ryan Stone e le suggerisce come lasciare lo spazio profondo. Un escamotage che ricorda il teatro greco, una sorta di deus ex machina che da l'impulso decisivo al film di Alfonso Cuaròn. Film d'apertura della Mostra del cinema di Venezia, il lavoro del regista messicano sta incassando benissimo sia negli Stati Uniti che in Italia. L'aspetto commerciale resta in secondo piano però di fronte alla bellezza del film. Innanzitutto per la tecnica di realizzazione, straordinario 3D, in secondo luogo per il pathos che trasmette, come detto, in terzo per la bravura di un 'attrice Sandra Bullock che nell'età della maturità ha dimostrato di essere interprete intensa e capace, non è facile reggere un film con un monologo senza annoiare, pochi attori lo hanno saputo fare (Spencer Tracy ne 'Il Vecchio e il mare ne è un raro esempio). Resta da rivedere ovviamente per l'aspetto scientifico però attenzione, il cinema è fantasia e non sempre deve rispondere ai canoni strettamente corretti dell'astrofisica in questo caso. Va sottolineato poi che lo stesso astrofisico che lo ha criticato ha poi ammesso di essersi divertito a vederlo. “Gravity” resta comunque un esempio di come due generi come fantascienza e thriller possono tranquillamente convivere specie con la magia del 3D. Il primo esempio fu “Alien” e guarda caso, anche in quell'occasione, c'era proprio una donna superstite alla guida della navicella rientrante sulla Terra, la straordinaria Sigourney Weaver...
La recensione: Rush
Vedere “Rush” l'ultimo film di Ron Howard è come tornare improvvisamente bambini, specie per chi ha dai 40 anni in su. E si perchè la storia di James Hunt e Niki Lauda, seppur molto romanzata, sarebbe finita per sempre nel dimenticatoio se l'ex Ricky Cunningham di “Happy days”, oggi bravo regista, non avesse deciso di ritirarla fuori. La rivalità, a dire il vero, tra l'inglese e l'austriaco, così come descritta nel film, non era tanto forte. Ma poco importa. Con le bellissime e accurate immagini di Howard, maniacale nei dettagli, si torna indietro nel tempo quando la Formula Uno aveva il sapore della tragedia mescolata alla poesia e i piloti erano eroi piovuti dal cielo pronti a sfidare la morte. Il film non è fedelissimo alla realtà e sconfina nel didascalico-leggendario, ma piace, si fa vedere ed emoziona. Le recitazioni dei due protagonisti Daniel Bruhl e Chris Hemsworth sono fin troppo a soggetto e forse un pò scontate ma la bellezza di Chris attore austrialiano dalle doti fisiche eccezionali e l'inconsapevole tenerezza dell'altro ( lo ricordiamo anche in “Bastardi senza gloria” ) rendono il film apprezzabile. Peccato per la scarsa attenzione data a Merzario a cui Lauda deve in parte la vita. Fu lui, insieme ad altri due piloti, a tirarlo fuori dalla Ferrari in fiamme. Avrebbe meritato almeno di avere un volto. Per finire una nota, tra le protagoniste femminili una citazione per Olivia Wilde, davvero bellissima, entrambe però poco incisive.
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Ormai ci siamo. La stagione del cinema è entrata lentamente nel vivo ed è bastato un abbassamento di temperatura per riempire le sale. E con l'arrivo della stagione cinematografica si comincia a pensare al giorno in cui il film di Leonardo Pieraccioni arriverà al cinema. Mentre su Sky sono già andati un paio di speciali, è ormai praticamente certo che l'anteprima aretina ci sarà intorno al 12 dicembre, giusto prima del Natale che vedrà invece la pellicola protagonista e pronta a battere ogni record di incasso e a farsi largo tra i cinepanettoni. Intanto è arrivato il trailer che dura tre minuti e che racconta le parti essenziali del film. Ci sono dentro i momenti che hanno fatto il divertimento estivo degli aretini ma anche dei turisti che, in giugno e luglio, si sono trovati ad Arezzo. E poi i luoghi e le location aretine. Una lunga camminata attraverso la città che non mancherà sicuramente di stupire, soprattutto parenti e amici di chi ci ha recitato. Tra un po' cominceranno ad arrivare i poster e poi sarà davvero film
