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Il Giardino delle Idee stasera parla al femminile

Protagoniste la cantante Ilaria Porceddu e Serena Dandini

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Sabato 27 luglio arriva al Giardino delle IDEE una serata tutta al femminile.

Due ospiti straordinarie: la cantante ILARIA PORCEDDU e la scrittrice e conduttrice televisiva SERENA DANDINI.

Dalle ore 20.00, in collaborazione con il Ristorante La Torretta di Arezzo, ancora “Il cibo per tutti i palati e portafoglio”.

Una selezione di degustazioni di prodotti di qualità per godersi la magia del Giardino Pensile della Provincia di Arezzo in attesa degli incontri con gli autori.

 

ILARIA PORCEDDU presenterà il Cd In equilibrio accompagnata da Santi Scarcella.

Studia canto e pianoforte fin dall’ età di sei anni. Comincia a farsi conoscere, dopo alcuni anni di gavetta in un gruppo che rendeva omaggio a Fabrizio De Andrè, nel 2004, con la vittoria al  Festival di Castrocaro. Ma è il 2008 l’anno di svolta per la sua carriera. Infatti, partecipa al tour L’uomo delle stelle di Ron e alla prima edizione di XFactor nella squadra di Mara Maionchi. Perde la semifinale ma ottiene un contratto con la Sony Bmg. Nel giugno dello stesso anno esce il suo primo album Suono naturale. L’anno dopo apre i concerti di Gino Paoli. Nel 2010 entra a far parte di compagnie teatrali e partecipa al musical Il pianeta proibito di Luca Tommassini. Recita anche nel musical su Alice e nel 2011 scrive le musiche dello spettacolo teatrale in prosa Lisa  di Lorenzo Gioielli. Nel 2012 tenta di partecipare con il brano Libera nella categoria giovani del Festival di Sanremo 2012, ma viene scartata.  Nel giugno pubblica il suo secondo album intitolato Personale, ispirato ai suoni e alle tradizioni della sua terra d’origine . Riprova a settembre a partecipare al Festival di Sanremo per la categoria Giovani con il brano  In equilibrio, vi riesce, canta al palco dell’Ariston e si classifica seconda. Da questa canzone prende il nome il suo nuovo album dal quale viene estratto un singolo, Movidindi (in italiano Muoviti), un brano dedicato alle donne, cantato in parte in dialetto sardo,che ha come tema il diritto di liberazione dell’universo femminile.

A seguire sarà la volta di SERENA DANDINI che presenterà un libro sul femminicidio Ferite a morte, edito da Rizzoli.

Ideatrice e presentatrice Tv di programmi molto famosi come  La tv delle ragazze, Avanzi, Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano e Parla con me, ha condotto ultimamente suLa7 The show must go off. Da qualche anno  è diventata anche scrittrice di successo.  Dai diamanti non nasce niente e  Storie di vita e di giardini i suoi primi romanzi editi da Rizzoli.

Ferite a morte nasce dal desiderio di raccontare e di far parlare le vittime di femminicidio.

Serena Dandini ha letto decine di storie vere e ha immaginato un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale .Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza.

La scrittrice però non racconta in terza persona le loro storie. Ma le fa narrare a loro.

Restituendo loro, almeno da morte, la libertà di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi.

Facilitando in questo modo una loro  rinascita con la libertà della scrittura e trasformandole da corpi da vivisezionare in donne vere, con sentimenti e risentimenti, ma anche, se è possibile, con l’ironia, l’ingenuità e la forza  che appaiono sbiadite nei necrologi ufficiali.

Donne che sono ancora piene di vita, insomma.

Ferite a morte vuole offrire voce a chi da viva è stata sempre zitta, perché il silenzio era imposto da altri  o a chi è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi.

Ma non è solo un racconto e, con l’aiuto di Maura Misiti che ha approfondito l’argomento come ricercatrice al CNR,  l’autrice ha cercato anche di  ricostruire le radici di questa violenza.

Nella seconda parte del libro ci sono, infatti, delle schede sul fenomeno del femminicidio e l’Italia è presente con una cadenza tragica di una vittima ogni due o tre giorni.

Dietro le serrande chiuse delle case italiane si nasconde una sofferenza silenziosa del lato della popolazione femminile e l’omicidio è solo la punta di un iceberg di un percorso fatto  di soprusi e dolore che si chiama violenza domestica.

Ma tanto si può ancora fare. Altrove, nel mondo le donne hanno dalla loro alcune leggi e pratiche  messe in atto e realizzate con successo.

Ferite a morte, nato come teatro prima e poi diventato un libro di narrativa, costituisce un modo per lanciare l’allarme sul fenomeno e per far sì che ci sia da parte degli uomini e delle donne un cambiamento culturale capace di determinare una rivoluzione nel concetto rispetto e di libertà.

Finché anche in Italia il tema non sarà al primo posto della famosa agenda di qualsiasi nuovo governo,  Serena Dandini invita le donne a  noni fermarsi  e a far sentire con ogni mezzo la propria voce.

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