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Luna Parking: Mecenate vuoto e decine di macchine sulle piste ciclabili

L'opinione de' Botoli

a cura della Redazione
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A cosa servono i parcheggi ad Arezzo? A niente, evidentemente. Basta vedere come si presentava ieri nel tardo pomeriggio viale Duccio da Bonisnegna. Per i meno esperti di viabilità aretina, si tratta della strada che costeggia il Parcheggio Mecenate e arriva direttamente alla rotonda in fondo a via Arno. Fra il viale e la ferrovia, come si vede dalle immagini, è posizionato il tradizionale Luna Park che ormai tutti gli anni fornisce attrazioni e svaghi ai ragazzi aretini durante le feste. Occasione più propizia per l'utilizzo del Parcheggio Mecenate non esiste, eppure anche ieri nel tardo pomeriggio era quasi completamente vuoto. Soprattutto era vuoto a fronte di decine di automobili parcheggiate sulla pista cicliabile, sui marciapiedi e sulla corsia preferenziale del viale.

Il Parcheggio Mecenate è da sempre vuoto, e questa ormai non è nemmno più una notizia. Nonostante la sua ubicazione sia piuttosto vicina al centro città, gli aretini non lo hanno mai usato. Molti hanno nascosto il vero problema dietro la facile scusa della difficoltosa ubicazione o della distanza dalla zona pedonale e a traffico limitato. La presenza di altre più comode e vicine aree di parcheggio, qualcuno sosteneva, non permetteva al Mecenate di essere fruito con la costanza e la continuità che ideatori e progettisti auspicavano.

In realtà è tutt'altro il problema del Mecenate. Lo stesso di qualsiasi altro parcheggio, come il Baldaccio, o come il Pietri da quando è a pagamento. La realtà dei fatti è che l'aretino medio non parcheggia dove deve pagare, e non lo farà mai, se nemmeno in situazioni ovvie, ben programmate e prevedibili come quella dei pomeriggi di festa al Luna Park, viene disincentivato al parcheggio selvaggio testimoniato dalle immagini.

Attenzione quindi a non confondere questo articolo e queste immagini con un dito puntato sul Luna Park e su questo singolo caso. Il problema è di tutt'altro livello. Il problema è che quando ci sono degli eventi ben prevedibili, come il Luna Park in fondo a via Arno, il mercato del sabato al Giotto, i mercatini vari nella zona Eden e qualunque altro evento programmato e di certo richiamo per persone - e di conseguenza macchine - basterebbe la volontà di impedire il parcheggio selvaggio, per obbligare chi vuole vivere comdo ad utilizzare i parcheggi che esistono. Tocca pagare? La comodità ha un costo, sennò si utilizzano parcheggi lontani gratuiti e mezzi pubblici

Altra storia è quella relativa al parcheggio gratuito ad Arezzo, ormai pressochè scomparso, e la conseguente gabella fissa da considerare per chi vuole venire in città in macchina. Questa è un'altra di quelle follie solo italiane contro le quali tutti chiacchierano ma nessuno agisce

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