Arezzo resterà provincia autonoma. Il Consiglio dei ministri, almeno secondo le prime indiscrezioni, ha approvato il decreto del riordino. Lo ha confermato con un twitter, ormai i social network sono i mezzi di comunicazione privilegiati da tutti, il Ministero della funzione pubblica. Intanto l'onerevole Donella Mattesini è stata la prima, con poche righe cariche di soddisfazione, a confermarlo ulteriormente: "Il riconoscimento, da parte del Consiglio dei Ministri, di Arezzo provincia autonoma è il risultato del lavoro congiunto e determinata di un'intera comunità. Dalle istituzioni locali alle categorie economiche, dai partiti politici ai singoli cittadini. Sono state riconosciute le ragioni che Arezzo ha affermato con logica e con coerenza. Siamo di fronte ad un'importante vittoria che è veramente di tutti".
Quindi il riordino delle province si farà determinerà il taglio di 34 amministrazioni. Le elezioni ci saranno entro la fine del 2013, l'entrata in vigore del nuovo ordinamento dal 1 gennaio 2014. InToscana, si dimezza il numero delle province: da 10 a 5 in tutto. L'unica provincia che manterrà i suoi attuali confini è proprio Arezzo. Confermate quindi le anticipazioni di stamani diffuse da Il Sole 24 Ore.  La Città metropolitana di Firenze accorperà anche Prato; Siena e Grosseto verranno fuse come Pisa e Livorno e Massa, Lucca e Pistoia diventeranno anche loro un'unica provincia.

L'esame del decreto è cominciato stamani alle 9. Per Arezzo già si confidava nelle rassicurazioni date, a più riprese da Ministro Patroni Griffi. Lo stesso che ieri ha incontrato il Governatore Rossi alimentando caute speranze. Anche lo stesso Bersani ha rassicurato, andrà tutto bene, ha detto.
Dal Consiglio regionale erano uscite due opzioni, cinque o sei province più l'area metropolitana di Firenze, ma entrambe con Arezzo autonoma.

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