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Dal Bangladesh alla Casa delle Culture

Iniziativa nella giornata di domenica

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Cinquanta bambini sui banchi anche di domenica. Non su quelli di scuola ma nella Casa delle Culture. Non per scrivere in italiano ma nella loro lingua madre, il bengalese. Impegnati al massimo, di fronte ai loro genitori e agli amici più grandi. Giornata di festa, oggi, per la comunità bengalese ad Arezzo.  1.500 persone solo nel comune di Arezzo ed altre 500 in provincia. Intere famiglie con piccoli nati in Italia ma tutte convinti della necessità di non tagliare le radici con il loro paese, il Bangladesh. E questo a cominciare dalla “trasmissione” della lingua.

Oggi quindi, mattina e pomeriggio, tutti nella Casa delle Culture per scrivere, cantare, disegnare e recitare poesie. Bambine e bambini dai 4 ai 15 anni, divisi in quattro gruppi a seconda dell’età. 12 di loro verranno selezionati questa sera e  il 21 febbraio saranno a Roma, in rappresentanza della comunità bengalese di Arezzo per la Giornata internazionale della lingua madre. E’ una celebrazione dell’Unesco, istituita nel 1999, per promuovere la diversità linguistica e culturale e che nel 2007 è stata riconosciuta dall’Onu.

La data del 21 febbraio non è ovviamente casuale e per i bengalesi ha un duplice valore: ricorda il 21 febbraio 1952, quando studenti bengalesi dell'Università di Dacca furono uccisi dalle forze di polizia del Pakistan, che allora comprendeva anche il Bangladesh, mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale.

La festa di oggi si chiama Angkur che può essere tradotto con germoglio per indicare le piantine giovani che crescono ma mantengono le radici nella loro terra di origine.

“Siamo orgogliosi di poterla ospitare nella nostra città – commenta Stefania Magi, assessore all’integrazione. Arezzo è l’unica città della Toscana e si unisce ai principali centri italiani. E’ un segno della forza della comunità bengalese ad Arezzo, della sua capacità di essere parte integrante della città, del valore e della potenzialità della Casa delle Culture. Per noi è importante che i cittadini di origine straniera mantengano saldi i rapporti con i loro paesi di origine.  Una scelta che è utile a tutti e che è capace di rafforzare legami e relazioni tra paesi diversi, anche molto distanti come sono Italia e Bangladesh”.

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