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L'Arezzo torna in campo: c'è da battere il Deruta per arrestare la crisi. Ma tiene banco il futuro del club

Bacis ha gli uomini contati. Difesa inedita e in attacco la coppia Raso-Bianchini. Bozzoni rientra dal prestito all'Olbia

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Tra una cordata e l'altra, voci di corridoio e indiscrezioni che si rincorrono ormai quotidianamente e in attesa che Severini interrompa il silenzio e sciolga la riserva sul futuro della società, l'Arezzo torna in campo per sfidare il Deruta. La gara con gli umbri è passata in secondo piano in una settimana nelle quale i riflettori sono stati puntati sugli addii di Martucci e Balbo e sul futuro del club. Severini vende? E se vende chi sarà il nuovo proprietario dell'Arezzo? Interrogativi ai quali solo il presidente può dare risposta. L'auspicio è che lo faccia in tempi rapidi, perchè lo stallo è già durato troppo a lungo.

La partita contro il Deruta, come detto, arriva in mezzo a questo tourbillon. Bacis l'ha preparata con scrupolo e dedizione cercando di isolare il gruppo dalle vicende extracalcistiche. Il tecnico dovrà fare i conti con un'infermeria che resta affollata. Indisponibili gli infortunati Mencarelli, Bagnato, Rubechini e Dolci. A loro si aggiunge Macellari, fuori per squalifica. Con gli uomini contati, la formazione è praticamente obbligata. Difesa inedita con Secci ed Eramo sulle corsie e Pecorari-Pucci coppia centrale. In mediana spazio a Testa, Stufa e Zurli con Martinez trequartista alle spalle del tandem offensivo Raso-Bianchini. Vista l'emergenza, Bozzoni è stato richiamato in fretta e furia dal prestito all'Olbia.

L'Arezzo è obbligato a vincere. La classifica impone un successo per evitare che si spalanchi il baratro. Per novanta minuti conterà solo il campo.Al fischio finale, inevitabilmente, il futuro del cavallino tornerà al centro della scena.

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