Sempre più aziende hanno deciso di inserire un piano di welfare nelle loro politiche aziendali per fornire un maggiore supporto economico ai loro dipendenti, garantendo loro un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro e incrementando la loro capacità d'acquisto. Una scelta intelligente soprattutto in un periodo di incertezza economica come quello che stiamo vivendo, poiché i dipendenti vengono fidelizzati maggiormente e viene stimolata la loro produttività .
In questo contesto stanno trovando sempre più spazio i fringe benefit, che possiamo considerare compensi in natura, poiché non vengono erogati sotto forma di denaro ma come beni e servizi che il datore di lavoro concede ai suoi collaboratori, oltre alla normale retribuzione.
I fringe benefit possono comprendere auto aziendali, servizi di trasporto ferroviari, buoni acquisto, assicurazioni sanitarie, piani pensionistici, abbonamenti in palestre e altre agevolazioni che migliorano il benessere del dipendente.
Partendo da un articolo guida, dal quale abbiamo attinto buona parte delle informazioni, spieghiamo cosa sono i fringe benefit e nello specifico come funzionano i fringe benefit auto.
Per prima cosa va sottolineato che, generalmente, i fringe benefit vengono erogati dal datore di lavoro su base volontaria. Di solito non c'è quindi un accordo collettivo che regolamenta l'erogazione dei fringe benefit, ma è il datore di lavoro a decidere se, come, quando e a chi assegnarli.
Teoricamente i fringe benefit fanno parte della retribuzione, quindi concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Tuttavia, in base alla cosiddetta deroga al principio di onnicomprensività , i fringe benefit non concorrono alla formazione del reddito se hanno un valore superiore a 258,23 euro durante il periodo d'imposta.
Tra i beni e i servizi maggiormente apprezzati dai dipendenti c'è l'auto aziendale, oppure il motociclo e il ciclomotore aziendale che l'azienda mette a disposizione per uso lavorativo o personale.
Il collaboratore può fare del mezzo un uso promiscuo, cioè sia per motivi lavorativi che personali. In alcuni casi il dipendente può farne solo uso personale e in altri casi ancora esclusivamente un uso lavorativo.
L'auto aziendale, come fringe benefit, risulta molto vantaggiosa per il dipendente poiché vengono coperti i costi di acquisto, manutenzione e assicurazione. Il collaboratore deve sostenere solo la spesa del carburante che, a seconda delle politiche aziendali, in alcuni casi viene coperta dall'azienda stessa. L'uso del veicolo aziendale risulta sicuramente molto più conveniente rispetto all'acquisto di un mezzo privato. A tal proposito è utile evidenziare che, a differenza dell'auto personale che inevitabilmente perde valore nel tempo, il dipendente non viene colpito dal deprezzamento del veicolo aziendale.
I vantaggi sono tanti anche a beneficio dell'azienda, che può attrarre nuovi dipendenti e fidelizzare quelli attuali, presentandosi come un brand competitivo sul mercato. Parte delle spese legate al parco auto possono inoltre essere dedotte, beneficiando così di interessanti agevolazioni fiscali.