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Da Confcommercio un monito per l'economia : "Imprese in verde, non al verde"

Potrebbe essere questo lo slogan di Ecoostreet. L'anteprima nel fine settimana è stata protagonista a Sant'Agostino

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Vivere rispettando la natura non è solo questione di buoni sentimenti, ma di economia. Che di idee nuove, intelligenti e “risparmiose” per ritrovare lo sprint ha un enorme bisogno. È partita da questo assunto l’idea di Ecostreet, il primo festival dell’economia sostenibile, che ieri (domenica 16 settembre) è stato ufficialmente presentato ad Arezzo in anteprima. Dal 2013 diventerà una due giorni ricca di eventi che coinvolgeranno la città, per quest’anno si è concentrata a portare in piazza Sant’Agostino un parterre di ospiti d’eccezione, tra esperti internazionali di “economia verde” e sviluppo sostenibile, un testimonial d’eccezione come Jacopo Fo e imprenditori che sono già riusciti a cavalcare il cambiamento con ottimi successi.

Qualche esempio? Il Gruppo Aboca, che da Sansepolcro è diventato leader mondiale nel settore dell’erboristeria, Power One, l’azienda valdarnese al secondo posto nel mondo per la produzione di inverter, che oggi dà lavoro a oltre 1.500 persone e nei prossimi 4 anni investirà 70 milioni di euro in innovazione e ricerca per restare al passo coi tempi. Ma si potrebbe continuare con Graziella Green, nata nel 2010 da una costola di una delle principali aziende orafe provinciali per produrre energia pulita; oppure La Fabbrica del Sole, che continua a mietere successi e riconoscimenti grazie alla mente visionaria –ed ecologica- dei suoi titolari, Emiliano Cecchini e Tommaso Vezzosi.

Queste ed altre aziende (Estra, Fabbri Vivai, la Biolab di Gorizia, diventata in pochi anni da piccolo laboratorio alimentare a organizzatrice del primo festival vegetariano d’Italia), sono state al centro del convegno con il quale Confcommercio ha aperto l’esperienza di Ecostreet e inaugurato un nuovo corso di grandi eventi. “A fianco delle grandi ‘manifestazioni di popolo’ con spettacoli e gastronomia a far da richiamo facile”, spiega la presidente Anna Lapini, “proponiamo iniziative culturali di spessore, che possano favorire un cambiamento di prospettiva nel nostro territorio”.

“Vogliamo che Ecostreet diventi un momento importante di confronto per le imprese che desiderano investire in settori diversi e meno maturi, come quelli delle rinnovabili, del commercio di prodotti biologici, della bioarchitettura, dell’ecodesign, dei trasporti ad impatto zero e molto altro ancora”, prosegue la presidente della Confcommercio aretina, “ma per farlo bisogna iniziare da un cambio di mentalità, sia degli imprenditori, che hanno bisogno di orientarsi meglio nel settore, sia dei cittadini, che devono puntare a stili di consumo diversi dal solito. Che l’epoca del consumismo sfrenato sia finita è chiaro a tutti, quindi le famiglie devono imparare a  spendere meglio i soldi – anche pochi – che salvano dalle spese obbligate. Come? Per esempio riprendendo a comprare il cappotto buono, come si faceva una volta, anziché tanti di scarsa qualità”. Per le imprese che sapranno cogliere il cambiamento, si aprono prospettive infinite: “puntare su qualità, certificazione, servizi innovativi è quello che serve”.

“Mettere la natura al centro dello sviluppo economico offre vie d’uscita ad un sistema in crisi come quello attuale, oltre a garantire che il rispetto dell’ambiente diventi un valore per tutti”, ha detto Roberto Rossi, consigliere della Confcommercio e conduttore del convegno insieme al giornalista Antonio Cianciullo, esperto e autore di numerosi libri sull’argomento, che ha sottolineato come oggi “lo sviluppo sostenibile non è più visto come ostacolo alla crescita della ricchezza, ma come una leva per l’innovazione”. 

“Imprese IN verde e non AL verde!”. Potrebbe essere quindi questo lo slogan di Ecostreet, che dà ora l’appuntamento al terzo fine settimana di maggio 2013, con un programma ricco di incontri, dibattiti, spettacoli ed un grande mercato che farà da vetrina a tutte le aziende “eco”, in primis locali, che lavorano ad impatto zero.

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