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Cisl e Uil intervengono sulla questione Agazzi: "Al solito la Cgil protesta ma scappa"

I due sindacati sottolineano la loro posizione: "noi contrattiamo con risultati di tutela per i lavoratori"

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“La strumentalizzazione e l’allarmismo  della Cgil non aiutano i lavoratori né promuovono corrette e responsabili relazioni sindacali.” E’ quanto osservano  i  Segretari Generali  CISL FP di Arezzo Brizzi e UIL FPL Ricci, in merito alle dichiarazioni del Segretario FP Cgil  Pacini, rispetto a cui Cisl e Uil si vedono  costrette a chiarire il merito della polemica  sull’ applicazione del CCNL dei Centri di riabilitazione Aris.
Precisano Brizzi e Ricci: “a livello nazionale la sigla rappresentata da Pacini si è tirata fuori all’ultimo momento dalla sottoscrizione di un CCNL, che ci risulta condiviso fino agli ultimi istanti e che sostanzialmente ha al suo interno  il mantenimento di tutti i diritti acquisiti per i lavoratori, unito  alla possibilità, a livello decentrato, di prevedere condizioni migliorative per recuperare il valore orario settimanale passato da 36 a 38 ore settimanali.  Sorprende, però, la modalità approssimativa e aggressiva con cui Pacini cerca di difendere la posizione della Cgil che, ce ne dispiace, su questa vicenda ha solo detto dei “no”, ignorando la delicatezza del momento in termini di tenuta dei servizi e dell’ occupazione, in un settore come quello socio-sanitario che a livello nazionale rischia il caos e la deregolamentazione più assoluta.
Alla Cgil diciamo che i suoi conti sono sbagliati perché non tengono conto che, grazie all’accordo decentrato firmato da Cisl e Uil,  a livello aziendale l’orario di lavoro dei dipendenti rimane sostanzialmente a 36 ore, e sul versante economico vi sono strumenti di compensazione quali ad es. il computo dei tempi di vestizione, permessi retribuiti per la formazione, un accordo integrativo sulla produttività che annullano l’effetto teorico prodotto dal passaggio da 36 a 38 ore.
Purtroppo ancora una volta – proseguono Brizzi e Ricci-  c’è chi si assume responsabilità e individua strumenti concreti per governare i processi di un settore che rischia di aprire a pesanti dinamiche di contrazione dei posti di lavoro e qualcun altro che sa solo alzare le barricate, spaventando le persone e demonizzando gli altri. In Toscana, proprio perché vi sono condizioni del Sistema Sanitario  un po’ migliori che in altre regioni, si è potuto pertanto agire sulla leva degli accordi aziendali,  “tirandosi su le maniche”, confrontandosi con l’ azienda ed evitando di strumentalizzare con approcci confusi la realtà delle cose.
Quanto alle relazioni sindacali - chiosa CISL E UIL  - siamo convinti quanto Pacini che il cammino unitario sia un valore, ma non è imputabile né alla Cisl né alla Uil se Cgil, per essersi defilata all’ultimo momento dalla firma del CCNL , registra ad oggi una posizione solo polemica  e stizzita volta ad aggredire gli altri. Un ripensamento ed una firma del CCNL sarebbe da noi letta come un atteggiamento di responsabilità e di autorevole riflessione,  che darebbe sostanza ad un vero percorso unitario.i

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