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Beni Culturali: anche ad Arezzo sindacati e lavoratori uniti nell’affrontare le criticità

La provincia aretina terza in Regione per numero di visitatori

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Assemblee molto  partecipate quelle che si sono  tenute questa mattina ad Arezzo fra le OO.SS. ed i locali lavoratori del Ministero dei Beni Culturali che, da tempo, lamentano una situazione non più sostenibile sotto il profilo organizzativo, che continua ad aggravarsi ogni giorno di più.
Gli argomenti discussi ed affrontati con obiettività sono stati molti e tutti  hanno messo in evidenza le criticità che oramai da tempo caratterizzano la gestione dell’intero settore provinciale del patrimonio dei beni culturali, storico ed artistico.  In particolare, i lavoratori, lamentano  la cronica carenza di personale nell’area di vigilanza per le apertura dei siti museali che, nonostante l’appalto dei servizi aggiuntivi quali le biglietterie, non ha migliorato di gran che la situazione salvo il recupero di qualche unità indispensabili per garantire le aperture estive.
Poca cosa, è stata sottolineata sia dai rappresentanti delle OO.SS., Patrizia Brizzi per la Cisl FP e Giovanna Mori per FP Cgil, che dagli stessi lavoratori, scesi in assemblea con l’intento non di creare danno all’utenza ma, semmai, di accendere i riflettori su un modo di gestire uno dei settori vitali per l’intera economia nazionale e locale con scarsa o nulla programmazione nonché poca professionalità. Atti unilaterali come quello ordito dal Soprintendente della sede aretina che, dapprima arbitrariamente, ha affidato, seppur in via sperimentale, la vigilanza notturna alle guardie giurate, per poi recedere improvvisamente dall'iniziativa senza neppure informare le OO.SS, lasciando nello sconcerto sia i Sindacati che i lavoratori dei siti interessati. Tutto ciò non può essere tollerato dopo che si sono spesi mesi in estenuanti trattative per modificare l’organizzazione  dei Musei.
Non dimentichiamoci, hanno sottolineato Brizzi e Mori, che Arezzo rappresenta la terza provincia in Toscana con 140.182 visitatori annui  dei nostri Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche, per una media giornaliera di circa 600 al giorno.(dati 2011, Ufficio Statistica Ministero dei Beni Culturali), ma questo settore invece di essere potenziato partendo dalla tutela dei lavoratori che chiedono, fra l’altro, il pagamento delle prestazioni da loro effettuate  e non ancora corrisposte dall’ottobre 2012 per le turnazioni, la produttività e gli  straordinari, si continua  a gestirlo con colpi di mano e con interventi che non hanno nulla di programmazione.
La riorganizzazione di questo vitale settore del nostro Paese, non è più rinviabile perché da troppo tempo è stato lasciato alla deriva ed è stato oggetto di tagli lineari, che hanno drasticamente tagliato le spese di funzionamento. I lavoratori, anche questa mattina, condividendo le proposte delle OO.SS. chiedono tutela e rilancio di tutto il patrimonio culturale, che è parte integrante della nostra identità locale e nazionale convinti, tra l’altro, che rappresenti un volano formidabile per il rilancio dell’economia.

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