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In centinaia, anzi migliaia di pagine cita Arezzo, i paesi della provincia, ed addirittura le frazioni della Valtiberina. E ad ogni luogo lega un ricordo, magari la lite con un "comunista, un episodio vissuto con la moglie o i figli, un comizio. Tutto questo visto con gli occhi di Amintore Fanfani, uno dei personaggi chiave del percorso politico, non solo del nostro Paese ma anche di quello internazionale. E così, attraverso i suoi appunti, i suoi racconti, si ripercorre la storia italiana, europea, mondiale, che in un'affascinate intreccio si lega inevitabilmente a quella aretina, dove affondano le sue amate e mai perdute origini. Sfogliando le pagine si ripercorre un'intera vita, che non è stata un'esistenza qualunque. Ecco quanto minuziosamente raccolto ne “Amintore Fanfani – Diari (1943-1963)", questo il titolo della pubblicazione dell’opera presentata stamani, in anteprima, nel Palazzo Comunale di Arezzo, e che domani verrà invece presentata ufficialmente a Roma, a Palazzo Giustiniani (alle ore 11 in Sala Zuccari). Un evento quest’ultimo promosso dal presidente del Senato Piero Grasso. I Diari di Fanfani, conservati nel suo archivio personale, e poi passati all’archivio del Senato, sono complessivamente 43, divisi in due parti distinte tra di loro. La prima, trascritta in cinque quaderni, riguarda l’esperienza del “soldato” italiano rifugiatosi in Svizzera negli anni 1943-1945, la seconda, che inizia dopo uno iato di quattro anni e prosegue fino al 1990, riguarda in maniera preminente l’uomo politico e di governo. I primi 4 volumi pubblicati comprendono i Quaderni Svizzeri (1° volume) e i Diari 1949-1955 (2° volume), 1956-1959 (3° volume), 1960-1963 (4°volume). Il piano editoriale prevede la pubblicazione di altri quattro volumi: Diari 1964-’69, 1970-’76, 1977-’80, 1981-’90. Ognuno dei quattro volumi pubblicati è preceduto dal saggio introduttivo di uno dei curatori dell’opera, gli storici Vera Capperucci, Agostino Giovagnoli, Renato Moro e Piero Roggi. Il presidente Emerito della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola, coordinatore del comitato scientifico, ha scritto l’introduzione generale dell’opera pubblicata nel primo volume.
"Il lavoro è stato progettato dall’Archivio Storico del Senato e dalla Fondazione Fanfani perché sia fruibile anche ad un pubblico più vasto degli specialisti, attraverso una traduzione ed un ampliamento storico degli appunti di Fanfani stesso. Un'opera che ha dato la possibilità agli storici di chiarire passaggi del percorso politico italiano, finora difficili da approfondire - ha spiegato il professor Omar Ottonelli, dell'Università di Firenze, segretario del Comitato scientifico del Centro studi - L'impegno è stato importante, infatti è iniziato con il centenario della nascita di Fanfani, ed ha coinvolto una vasta equipe. Particolarmente difficile è stata la traduzione, in quanto intimamente legata alla grafia. I documenti sono stati affiancati da apparati che rendono i contenuti fruibili, anche perchè la prosa di Fanfani è asciutta, stringata. Abbiamo così realizzato uno strumento unico nel panorama della storia della politica italiana". Poi senza nascondere l'emozione ha concluso "Ogni pagina sembra essere una fotocopia della personalità del suo autore. E' restio a celebrarsi ed è scincero nel raccontare come l'impegno politico abbia interrotto i suoi piani di vita".
"A nome del centro studi Amintore Fanfani ringrazio in primis il Comune che ci ha permesso di completare questa opera. Questi sono i primi quattro volumi ai quali ne seguiranno altrettanti. E' un evento di straordinaria importanza" ha sottolineato Franco Ciavattini.
"Fanfani ha sempre espresso un saldo radicamento alla nostra terra, nonostante sia stato protagonista dell'unica vera stagione di riformismo della poltica italiana. Ha avuto l'intuizione di porre al centro dell'economia la persona umana, e questo è stato tradotto nell'articolo 1 della Costituzione. Importanti anche i riconoscimenti che ha avuto in ambito internazionale. Questa opera, quindi, è un elemento importante per conoscere Fanfani, in quanto fornisce una visuale specifica del suo impegno" ha concluso il vice sindaco Stefano Gasperini.
