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Arresti per droga a Cortona, diciotto denunce. Imprenditori e disoccupati tiravano su lo stipendio spacciando

Le indagini erano cominciate nel 2010. Gli incontri con clienti abituali avvenivano in strade isolate dopo contatti telefonici in cui la droga veniva chiamata "gomme da masticare, barattoli di vernice o mattoni"

a cura della Redazione
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Un maxi giro di cocaina, hashish e marijiuana stroncato da una lunga indagine condotta dai carabinieri di Cortona. L'operazione ha portato all'emissione, da parte del Gip di Arezzo, di 4 ordinanze di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, per il reato di spaccio di stupefacent, un obbligo di dimora nel comune di Castiglion Fiorentino, un obbligo di firma e diciotto denunce  piede libero. Tra novembre del 2010 e gennaio 2011,erano già state arrestate  3 persone in flagranza di reato ed erano stati sequestrati complessivamente  30 grammi di polvere bianca. Un risultato che aveva messo gli investigatori sulla pista giusta, cioè un grosso giro di spaccio destinato a consumatori locali ed abituali. Ieri la svolta. All'alba è scattato un blitz con 16 perquisizioni domicialiari e 17 personali tra Cortona, Montecchio di Cortona, Camucia fino a Corciano e pure Acquaviva di Montepulciano, zone di residenza dei "clienti". Sono finiti ai domiciliari G.B. 53enne cortonese, G.G. 37enne cortonese, B.H. 42enne albanese, C.C. 31enne romeno, residente a Cortona ma domiciliato a Corciano (Perugia). Obbligo di firma invece per F.L. ed obbligo di dimora nel Comune di Castiglion Fiorentino per E.M albanese di 24 anni che ieri è anche stato arrestato in flagranza come anche S.P. 38enne italiano trovati in possesso rispettivamente di 5 grammi di hashish e marijiuana, bilancino di precisione e strumenti per il confezionamento delle dosi. Processati per direttissima sono stati rimessi in libertà.
Nella vasta operazione sono stati impiegati 50 uomini tra le Compagnie di Arezzo e Cortona, oltre a due unità cinofile da Firenze. Diciotto invece le denunce, tra cui marito e moglie ad Acquaviva di Montepulciano, una a Rigutino ed una anche a Roma.

Gli spacciatori erano titolari di imprese individuali, come meccanici, idraulici, ditte di straslochi, operai ed anche disoccupati, che vista anche la crisi, cercavano facili guadagni. Sono stati incastrati da intercettazioni telefoniche ed ambientali. Infatti i clienti richiedevano le dosi agli spacciatori tramite chiamate al cellulare in cui la droga veniva chiamata "gomme da masticare, pneumatici, barattoli di vernice". La richiesta veniva fatta di giorno, poi la sera, in zone defilate ed in strade sterrate avveniva la cessione. Gli spacciatori si rifornivano ad Arezzo e Perugia. Al momento le persone indagate sono 24 mentre le indagini vanno avanti.

 

 

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