Cuoco licenziato per scarso rendimento, tenta di estorcere soldi alle proprie datrici di lavoro ma viene arrestato dagli uomini della Squadra Mobile di Arezzo. L'uomo, un 38enne originario della provincia cinese dello Zhejiang ma residente a Prato, era stato preso la lavorare lo scorso 22 agosto, in uno dei due noti ristoranti di Arezzo, dei quali sono titolari madre e figlia cinesi. Non avendo avuto però, a dire delle datrici di lavoro, un ottimo rendimento, era stato licenziato qualche giorno fa. Dal momento in cui si è interrotto il rapporto di lavoro, il 38enne ha iniziato a tempestare di sms le due donne chiedendo “la risposta perfetta” entro le 17 di ieri altrimenti sarebbe potuto succedere qualcosa di grave. Allarmate dall'insistenza, madre e figlia si sono rivolte alla polizia che ha organizzato una trappola. Il 38enne ha mandato ieri un messaggio con la richiesta di 3500 euro, contro le 500 offerte dalle datrici di lavoro come compenso per i pochi giorni lavorati. Madre e figlia hanno finto di starci e hanno dato appuntamento all'ex cuoco per le 19 di ieri in uno dei loro ristoranti. Qui l'uomo si è presentato con altri due connazionali di 41 e 25 anni a fare fa spalla ma al posto dei veri clienti ha trovato il capo della Squadra Mobile di Arezzo e altri agenti che, al momento della consegna del denaro, lo ha arrestato per estorsione. In manette per concorso sono finiti anche gli altri due cinesi che aspettavano fuori. Attualmente sono in carcere ad Arezzo a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Arezzo Elio Amato. Ad Arezzo si tratta del primo caso di estorsione messa in atto da un cittadino cinese a connazionali.