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Manufatturiero, produzione in crescita dello 0, 8 per cento. Ripresa ancora lenta

Fabianelli su Arezzo Fiere e Congressi "Boldi al vertice"

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La periodica indagine sul sistema manifatturiero aretino mette in evidenza nel secondo trimestre 2013 dei lievi segnali di ripresa produttiva che, nel complesso, portano ad un aumento della produzione dello 0,8%. Il dato del fatturato, al contrario, non segue la stessa dinamica, presentando infatti una contrazione del 2,2%. Contrazione determinata sostanzialmente dal mercato nazionale perché quello estero registra vendite in crescita del 2,2%.

L’elevato grado di apertura ai mercati esteri della provincia di Arezzo è decisivo nella positiva performance delle esportazioni: la quota di fatturato estero sul totale si attesta infatti al 40,3% prendendo in considerazione tutte le imprese manifatturiere mentre raggiunge il 55,5% considerando solo quelle che operano con l'estero. Produzione manifatturiera – Variazione % su stesso periodo anno precedente Anche il portafoglio ordini delle aziende conferma l'eterogeneità fra risultati interni ed esteri: se infatti, a livello complessivo, si registra una flessione dell'1,6%, gli ordinativi provenienti da oltre confine crescono al ritmo dell'1,4%. Il dato occupazionale, infine, presenta un deciso crollo dell'1,6% rispetto al secondo trimestre del 2012, mentre invece cresce dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Principali indicatori II trimestre 2013 – Variazioni % rispetto allo stesso periodo del 2012 Produzione Fatturato Fatturato estero Ordini totali Ordini esteri Occupazione Tessile-abbigliamento 16,1 1,4 10,9 -0,3 2,0 0,2 Pelli-cuoio-calzature -2,6 -3,0 -7,1 -16,0 -6,0 - Legno e mobilio -9,7 -9,5 -8,9 -12,1 -20,8 -6,6 Macchinari e mezzi di trasporto -5,7 -3,9 -9,7 0,2 -11,9 - Oreficeria 0,9 -0,2 0,0 3,8 3,7 -4,1 Elettronica e app. elettriche -1,0 -4,6 -0,1 -6,6 1,2 - Altre attività manifatturiere -1,6 -2,3 8,2 2,6 10,3 - Fino a 49 add. -6,1 -6,0 -2,9 -5,5 -4,4 -2,8 50-249 add. 13,2 3,0 14,2 6,6 13,9 0,1 250 add. e oltre 5,8 4,6 -2,4 0,1 0,2 2,7 Provincia Arezzo 0,8 -2,2 2,2 -1,6 1,4 -1,6 I settori di attività Analizzando i dati settoriali della produzione, emergono segnali positivi dal tessile-abbigliamento (+16,1%) e dall'oreficeria (+0,9%), due comparti decisamente importanti per il nostro tessuto industriale. Le altre articolazioni settoriale presentano invece segni negativi più o meno marcati (in particolare il legno mobilio: -9,7%, ed i macchinari-mezzi di trasporto: -5,7%). Le dimensioni di impresa Sul fronte della dimensione d'impresa, sono ancora le aziende più piccole (fino a 49 addetti) quelle che incontrano le maggiori difficoltà: tutti gli indicatori sono infatti negativi, in particolare la produzione (-6,1%) ed il fatturato (-6,0%). Nettamente positivi sono invece i risultati conseguiti nel trimestre dalle medie imprese (da 50 a 249 addetti): la produzione cresce del 13,2%, seguita a ruota dal fatturato (+3%) e dagli ordini (+6,6%), entrambi sostenuti con forza dai mercati esteri. Le aziende di dimensione maggiore, quelle da 250 addetti in su, presentano anch'esse dei risultati positivi, con un incremento produttivo del 5,8%, un aumento del fatturato del 4,6% e con l'indicatore degli ordini sostanzialmente invariato (+0,1%).

L’EXPORT ARETINO NEL II TRIMESTRE 2013 I dati provvisori delle esportazioni recentemente pubblicati da ISTAT mostrano, nel secondo trimestre del 2013 una flessione del valore dell'export manifatturiero della provincia di Arezzo del 23,1%, che va ad aggiungersi al -13,1% del primo trimestre. Va subito messo in evidenza che il risultato complessivo non è affatto rappresentativo di un generale arretramento dei flussi provinciali. La flessione ha infatti origine essenzialmente in una delle componenti di maggior peso, quella dei metalli preziosi che nel periodo vede diminuire il valore delle esportazioni del 50,2%. A questo proposito va comunque specificato che una parte della diminuzione può essere attribuibile al contemporaneo calo del 22,8% del prezzo dell'oro nelle quotazioni espresse in euro. Al netto dei metalli preziosi l’andamento dell’export aretino sarebbe in realtà in crescita del 6,2% rispetto all’anno precedente. Il prezzo dei metalli preziosi ha, inoltre, un notevole impatto anche nella determinazione del valore dei flussi dell'oreficeria. La situazione in questo caso si presenta però alquanto diversa: il comparto, infatti, nonostante la flessione rilevante del prezzo dell'oro, presenta nel trimestre un incremento dei flussi verso l'estero del 15,4%. Un positivo segnale per un settore di vitale importanza nell'economia provinciale. Significativa è anche la crescita registrata dal comparto della moda che nel trimestre vede crescere il valore delle esportazioni del 15,1%: al suo interno, fatta eccezione per il tessile (-11,2%) e per le calzature (-12,7%), sia l'abbigliamento (+6,6%) ma in particolare la pelletteria (+37,4%), presentano risultati di rilievo. A tale proposito occorre segnalare come il diverso andamento dell’export di pelletteria, in decisa crescita rispetto alla diminuzione registrata attraverso l’indagine, è imputabile alle differenti metodologie di rilevazione utilizzate nei due casi, con il dato Istat che si riferisce al complesso delle imprese esportatrici, e quello dell’indagine che riguarda invece un campione la cui numerosità, a tale livello di dettaglio, risulta debolmente significativa.

Negli altri settori si riscontrano segnali differenziati. Da un lato troviamo specializzazioni i cui flussi verso l'estero sono in crescita: citando quelli più rappresentativi in termini di valore dell'export, troviamo i macchinari (+3,8%), i prodotti alimentari (+9,2%), l'elettronica (+25,4%) e i prodotti in metallo (+6,3%). Dall'altro invece ci sono settori che accusano qualche cedimento: le apparecchiature elettriche (-20,1%), i prodotti chimici (-20,9%), le bevande (-0,5%), i mobili (-33,4%) e gli autoveicoli e rimorchi (-25,8%). “ Pur in presenza di alcuni segnali positivi – commenta il Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni – dobbiamo considerare che il quadro complessivo offerto dalla nostra rilevazione sul manifatturiero e sull'export provinciale è certamente ancora caratterizzato da una grande incertezza. Abbiamo, da un lato, la conferma che le imprese che affrontano i mercati più dinamici esteri, specie quelle di medie dimensioni, vedono una sostanziale crescita di ordinativi e fatturato, e sono le uniche a contribuire ad una sia pur limitata crescita occupazionale ( che comunque rimane in una fase particolarmente critica ). Dall'altro , purtroppo, permane la difficilissima situazione del mercato interno che al momento non mostra evidenti segnali di ripresa, come confermato dalla recente rilevazione sulle vendite al dettaglio. “

"Per aiutare le imprese in questa delicatissima fase, la Camera di Commercio ha , fra gli altri interventi, previsto uno stanziamento di 870 mila euro per realizzare interventi mirati a favore delle imprese sul fronte del credito. Un intervento, che sarà posto in essere nel corso dell'anno e che potrà essere replicato anche nel 2014 in presenza di alcune condizioni: è' necessario, ad esempio, che gli altri soci pubblici partecipino all'aumento di capitale di Arezzo fiere, permettendo così di liberare le necessarie risorse camerali. In riferimento alle polemiche sorte in questi giorni, voglio precisare che la Camera di Commercio, fino ad oggi, si è sempre assunta rilevanti impegni finanziari per lo sviluppo del polo fieristico aretino. Osservo inoltre che per i prossimi piani di rilancio e per i programmi del futuro, al momento, vi sono impegni e disponibilità solo da parte di Camera di Commercio e Regione Toscana. Per questo ritengo logico e naturale che a questi enti debba essere riconosciuta adeguata attenzione in ordine alla individuazione della governance di Arezzo Fiere.” "E’ necessario un forte e univoco impegno da parte di tutti gli enti locali a sostegno dell’economia, specie delle PMI, oppresse dal negativo andamento del mercato interno - dice il Presidente di Confindustria Arezzo Andrea Fabianelli - Arezzo Fiere e Congressi ha certamente un ruolo rilevante e per questo la Giunta camerale, dove siamo presenti noi, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio e CNA, ha all’unanimità individuato in Andrea Boldi la figura più appropriata a contribuire al necessario piano di rilancio del polo espositivo. Ora è necessario che urgentemente tutti gli altri soci di riferimento di Arezzo Fiere contribuiscano fattivamente a dare un assetto stabile alla governance della società, affrontando subito il problema dell’aumento di capitale che va attuato e sottoscritto per far fronte al piano di sviluppo– continua Fabianelli - nelle societa' ci sono decisioni che ad un certo punto devono essere prese nel rispetto delle norme e degli accordi in essere, se possibile all'unanimita', altrimenti a maggioranza” 

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