Un auditorium gremitissimo di imprenditori ha partecipato sabato 19 ottobre all'iniziativa dedicata al SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi in vigore da ottobre.
Dopo il saluto del Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni, il Presidente CNA Valter Bondi è entrato subito nell'argomento lamentandosi di uno strumento che, nato a salvaguardia della legalità, si è subito rivelato un ostacolo per le imprese che operano onestamente, costrette nella morsa di una procedura assai lontana dalla piena funzionalità.
Da parte sua il Direttore di Oasi Consulting Giancarlo Roggi ha chiarito che, a distanza di quasi 4 anni dalla sua prima applicazione, il SISTRI ancora lamenta difficoltà tecniche e gestionali e, dopo 8 proroghe ed una sospensione, si è giunti ad un avvio parziale che riguarda solo il 5% delle imprese soggette, ma che il prossimo marzo interesserà tutte le imprese. La pesantezza dei passaggi, esempio mirabile di semplificazione amministrativa, fa addirittura rimpiangere la “vecchia” carta che il SISTRI avrebbe dovuto sostituire.
Anche i rappresentanti degli organismi di controllo, Paola Ciampelli del Corpo Forestale dello Stato e Claudio Bondi di Arpat, hanno convenuto sulla necessità di avere uno strumento per la tracciabilità dei flussi dei rifiuti utile anche chi è chiamato a controllarne l'applicazione.
Ma da parte della platea non sono venuti meno i dubbi e le perplessità per uno strumento non collaudato, antieconomico e oneroso per le imprese. Tra gli imprenditori è emersa forte preoccupazione, un malumore generalizzato, una richiesta precisa: ripensare il sistema di tracciabilità, individuando soluzioni più efficaci e sostenibili.
Numerosi e molto articolati gli interventi della platea indirizzati ai parlamentari, Piergiorgio Carrescia e Marco Donati, entrambi firmatari della proposta di legge di superamento del SISTRI. In sostanza gli imprenditori rivendicano il diritto di essere messi nelle condizioni di rispettare le leggi e di essere destinatari di provvedimenti chiari e collaudati che, anziché appesantire la gestione aziendale, abbiano effetti sulla competitività delle imprese.
I tempi sono molto stretti ma i parlamentari hanno rassicurato la platea che gli emendamenti da loro presentati hanno come primo obiettivo quello di ricondurre il sistema ad una gestione più semplice e meno onerosa.