Il 20 novembre è la giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza, un’occasione per riflettere sulla difficile condizione in cui vivono troppi minori.
L'Italia è infatti agli ultimi posti in Europa negli indicatori principali relativi al benessere e ai diritti dell'infanzia, risultando fra i Paesi primi classificati sul rischio povertà e sulla povertà vera e propria.
I minori che vivono in povertà relativa risultano essere 1.876.000 e quelli che vivono in povertà assoluta sono 653.000.
Le situazioni peggiori si riscontrano:
1) nel caso di madri sole (la povertà sale al 28,5%)
2) nel caso di figli di genitori in cui il capofamiglia ha meno di 35anni
3) nel caso di figli di genitori che vivono al sud e nelle isole (circa il 40%)
4) nel caso di figli di famiglie di origine straniera.
La povertà è sicuramente quella materiale ed economica, ma è anche povertà relazionale, di isolamento sociale, di negazione del sapere e difficoltà nell'accesso agli studi, cattiva alimentazione, scarsa cura della salute, carenza di servizi ed offerte educative, negazione degli spazi di gioco, visto che ad esempio nelle città le piazze sono solo proprietà delle auto.
“Una situazione – dichiara la Senatrice Donella Mattesini - resa più difficile dalla grave crisi economica, sociale e culturale, ma frutto anche di politiche carenti e frammentarie, rese ancora più difficili dai tagli insopportabili che negli ultimi anni sono stati fatti a danno della scuola, degli enti locali, delle politiche sociali, nonché del fondo per la legge 285/2000.
Serve un cambiamento profondo sul piano culturale; in questi ultimi anni sembra aver vinto l'idea del solo presente, della centralità degli adulti a scapito di minori e giovani. Basti pensare alla frase che troppi usano: i giovani sono il nostro futuro. Ecco, comincia da qui il cambio necessario. I bambini ed i giovani non sono il futuro, sono il presente e devono oggi essere titolari di diritti.
Investire su bambini ed adolescenti significa investire sul benessere dell'oggi e su una società sana e solidale anche per il futuro.
Occorre che il Governo elabori subito il Piano Nazionale infanzia ed adolescenza, prevedendo specifici finanziamenti, un piano che preveda una pluralità di misure per contrastare le diverse manifestazioni della povertà, anche sfruttando a pieno gli strumenti che l'Unione Europea mette a disposizione.
Un piano che aiuti e favorisca il consolidamento delle politiche degli enti locali, a partire dai servizi per l'infanzia e la loro accessibilità, favorisca il consolidamento delle reti di associazioni di volontariato nell'ambito familiare, che sviluppino legami solidali tra le famiglie e tra le generazioni, nella direzione di un welfare solidale e relazionale”.
“In tal senso – conclude Donella Mattesini - un primo passo compiuto, è la presentazione di un emendamento da me proposto e che porta la mia prima firma, fatto proprio e sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari: prevede il ripristino del Fondo Nazionale per l'infanzia e l’adolescenza tagliato negli scorsi anni e di cui è prevista un’ulteriore diminuzione anche nella Legge di stabilità”.

