Per "rinnovare” la classe politica dei prossimi anni, occorre ripartire dai territori, in particolare partendo da quelli di “provincia” e cercando di “portare le istanze quelle più piccole nei Palazzi che contano”. Lo dice, Sandro Dini, 38 anni, capogruppo di Risveglio e Progresso per Anghiari in una insolita veste, quella da candidato alla camera dei deputati con la lista del MIR dell’avvocato e professore Gianpiero Samorì. Il capogruppo di Risveglio e Progresso per Anghiari ha scelto Livorno per presentare ufficialmente la sua candidatura alla camera dei deputati , prima tappa di un lungo viaggio in camper per le dieci province Toscane. Una candidatura, ha spiegato con un discorso tutto improntato all'insegna del “ottimismo” che ha lo spirito di una "scommessa di coraggio, e di concretezza ". Con la quale "cerchiamo di fare il nostro meglio per cambiare dal basso questa classe politica che non sembra sentire più quello che la gente ha da dire. ”Dalla sala del circolo circoscrizione IX di Livorno e sotto il simbolo del MiR scritta in blu e celeste, Dini ha parlato con i presenti circa un'ora della campagna elettorale del Mir in Toscana”. Obiettivo: "Portare in Parlamento la voce della civicità , quella vera ! “Basta le risse; la politica che ho in mente, guarda ai contenuti e non ai contenitori”.
Mi definisco un “renziano deluso” e“ ho guardato con ammirazione al suo progetto “ prima che si fosse arenato del tutto. Cosicché, “ se vogliamo cambiare la politica, lo si può fare solo avviando percorsi alternativi ai partiti tradizionali.” A questo punto - chiarisce Dini - “l’unica soluzione credibile è quella di avviare un nuovo movimento, fatto di idee progetti e soggetti completamente nuovi.” Solo così - prosegue Dini, nel suo intervento - si può realmente rinnovare la politica italiana. Non di rottamazione c’è bisogno” che è parola “non contemplata e contemplabile. Bensì , afferma Dini, “di un percorso impegnativo, ma con la certezza che sia quello più opportuno per poter realmente incidere sul cambio di rotta. E poi” ci avviamo a condurre questa campagna elettorale, nel tentativo di portare un contributo innovativo alla politica italiana in una prospettiva nuova e interclassista”. Tutt'altra cosa di Monti e dei suoi “tecnici che si sono dati alla politica”.
Riguardo ai contenuti: “I tre cardini del programma, ha spiegato lo stesso Dini , sono Risanamento del debito pubblico, Rilancio dell’economia e Riforme concrete per il paese.” Da realizzare - come si apprende dal sito del MIR ITALIA - con un “ taglio programmato di 1.000 miliardi del debito pubblico, andando a reclamare, con atti normativi, somme di denaro ingiustamente escluse dalle finanze pubbliche. E più precisamente, “ acquisire al patrimonio 250 miliardi depositati in BankItalia (170 in riserve auree e 80 di liquidità), 350 miliardi detenuti da fondazioni bancarie e non, ed infine una patrimoniale che colpisca tutti i detentori di ricchezze superiori ai 10 milioni di euro (Avvocato proponente compreso), perchè è doveroso che chi ha di più debba concorrere in maniera superiore in momenti di crisi, non solo per riconquistare una legittimazione morale”, ma soprattutto perché quelle somme oggi sottratte per Ragion di Stato, in futuro rientreranno in possesso di quegli stessi ceti in misura 10 volte superiore (per via della spirale positiva successiva alla ripresa dei consumi).”