Sono sette i punti toccati da Giorgio Guerrini, capolista Udc alla Camera per Umbria Toscana e Lombardia che stamani ha presentato la sua ricetta per il rilancio di Arezzo. "Per il mio impegno politico le idee, le proposte ed i progetti non mancano. Dobbiamo operare al massimo per superare la crisi dell'economia, ma anche quella sociale e politica, e il mio lavoro quotidiano sarà in questo senso, anche a livello nazionale, fortemente ancorato alla ricerca del bene della mia città . Ma per far bene, a tutti i livelli, c'è bisogno del lavoro di tutti: senza la condivisione e la dedizione di chi rappresenta l'economia, il lavoro, il commercio, l'agricoltura, il manifatturiero, i servizi, non è possibile fare il bene di questa città , di questa provincia. Luoghi che hanno eccellenze e bellezze che tutto il mondo ci invidia e che dobbiamo valorizzare, ma senza una progettualità condivisa tutto rischia di bloccarsi di fronte al primo ostacolo. Io credo che le associazioni di categoria aretine nel loro complesso debbano tutte fare un passo positivo verso il dialogo reciproco, per dare forza ad un sistema economico che non è fatto a compartimenti stagni, ma si compone di una serie di filiere sempre più strettamente connesse tra loro. Il mio appello è dunque a lavorare tutti insieme, senza inutili divisioni, in modo da poter portare poi, alla ribalta politica nazionale, posizioni unitarie che possano contribuire a ricollocare questa città e questi territori ai livelli che gli competono" così ha esordito Guerrini per poi affrontare punto dopo punto in maniera precisa.
Rilancio dell'economia e delle infrastrutture
Dobbiamo riprogettare un futuro economico del nostro territorio, definire un piano di interventi politici prioritari, condiviso fra amministrazioni e imprese. Le questioni sulle quali possiamo e dobbiamo giocare la nostra partita politica, in stretto rapporto con tutto il sistema economico, riguardano i giovani e la formazione valorizzando Università e scuole anche a vocazione tecnica.Posto centrale sicuramente per le infrastrutture, con il completamento della E78, e della E45, con il raddoppio del raccordo autostradale, che potrebbe essere possibile addirittura a costo zero. Oltre alla messa in opera dell'interporto, decisivo per il settore logistico. Le Regioni hanno assunto l'iniziativa sulla proposta per il completamento della Due Mari e va messo in campo il massimo impegno sia a livello nazionale, sia locale, per consentire il raggiungimento dell'obiettivo finale. L'ipotesi di partenariato pubblico-privato, che va ben oltre il project financing fino ad ora ipotizzato, parte dalla costituzione della società pubblico di progetto, per la quale le Regioni hanno avviato l'iter, prevedendo impegni economici diretti per il sistema territoriale, con una revisione completa del tracciato al fine di risparmiare oltre un miliardo di euro sui quattro fino oggi previsti per il completamento dell'opera. Per il comparto delle costruzioni decisive le scelte su area Lebole, area Unoaerre, e Caserme dove occorrerà trovare tutti insieme, autorità politiche nazionale, locali e associazioni imprenditoriali, le soluzioni migliori. Necessaria la sburocratizzazione e la semplificazione amministrativa soprattutto per i tempi di rilascio dei certificati e delle autorizzazioni, il sostegno agli investimenti privati. E' fondamentale ridurre le tasse, ma anche gli oneri a carico delle imprese ed è altrettanto fondamentale entrare con l'accetta in quel mare di burocrazia che strangola l'imprenditore e gli porta via tempo prezioso che dovrebbe essere dedicato all'azienda. Non va dimenticato Arezzo Fiere e Congressi, che è forse la sfida infrastrutturale più importante per il prossimo quinquennio: terminati gli investimenti, il nostro impegno sarà perché si arrivi ad un suo fondamentale rilancio sia a livello nazionale che internazionale.
Imprese manifatturiere
Uno degli elementi dai quali ripartire per una buona politica economica su Arezzo e il suo territorio è quello piena valorizzazione della sua vocazione manifatturiera. Che va sostenuta. In un momento di crisi estrema ci batteremo con forza per ottenere una diminuzione della pressione fiscale e una semplificazione di tutte le procedure burocratiche per le imprese. Oggi assistiamo al paradosso di aziende aretine a corto di personale specializzato, mentre molti giovani sono a spasso. Risultato: secondo le rilevazioni dell'Ufficio studi di Confartigianato, il 26,7% del fabbisogno occupazionale delle imprese risulta insoddisfatto. Domina un modello culturale che contrappone il sapere al saper fare, la conoscenza teorica alle competenze tecniche e pratiche. Con il risultato che molti giovani non trovano lavoro e le aziende non riescono ad assumere lavoratori. La situazione è addirittura paradossale: da un lato gli imprenditori non riescono a trovare manodopera qualificata, dall'altro abbiamo 2 milioni di giovani tra 15 e 29 anni disoccupati. Con la riduzione del cuneo fiscale e il rilancio dell'apprendistato sarà possibile far ripartire gli investimenti e quindi rimettere in moto la piccola e media impresa.
Rilancio e Valorizzazione commerciale del Centro storico
Non è questa le sede per parlare di parcheggi o accessi Ztl, ma certamente occorre un progetto complessivo di rilancio che escluda inutili penalizzazioni per le piccole e medie imprese che invece tendono in vita il cuore di Arezzo. In linea di principio siamo d'accordo con il Comune quando si pone l'obiettivo di liberare la zona monumentale dal traffico ma questo va fatto dopo aver pianificato una strategia di valorizzazione delle attività economiche in centro storico, che vanno rilanciate e favorite consentendo anche una migliore accessibilità . Se è facile entrare in auto nella parte bassa del centro, mancano percorsi specifici di penetrazione della città nella sua parte alta, che continua a rimanere la più penalizzata. Ne è massimo esempio, purtroppo, piazza Grande. Al cuore della questione la necessità di capire quale futuro si vuole per la città sulla questione del centro storico: un deserto non è appetibile neppure dal punto di vista turistico, ecco perché dobbiamo fare attenzione a non mandare via la gente. La desertificazione degli esercizi commerciali è un problema molto sentito soprattutto nella parte alta, guarda caso quella dove si concentrano le più importanti risorse artistiche e monumentali di Arezzo. Che si conferma ancora una città divisa in due.
Pmi e accesso al credito
Anche ad Arezzo dobbiamo lavorare per riportare al centro del sistema economico l'impresa che produce ricchezza, ma anche lavoro. La bolla dell'economia "di carta" rappresentata dal mondo finanziario si è ormai sgonfiata e abbiamo finalmente capito che quello è un modo di fare affari che porta ricchezza solo a pochi. Il sistema della piccola impresa è invece una caratteristica dell'economia italiana: Arezzo può esserne il paradigma: l'Italia è fatta di piccole città , di territori che a volte combattono contro un isolamento anche strutturale, che restano a galla grazie alle imprese piccole e piccolissime che danno lavoro a tante famiglie. Non dobbiamo modificare il nostro dna, ma valorizzarlo e sul fronte del credito la nostra sfida è quella di ricollegare il mondo delle imprese con quello delle banche, dei Consorzi Fidi, delle Camere di Commercio e fare in modo di remare insieme nella stessa direzione massimizzando lo sforzo.
Innovazione e ricerca
Necessario potenziare le infostrutture: vale a dire il complesso delle reti fisiche e virtuali a sostegno del sistema economico provinciale: ilo nostro impegno sarà per arrivare a garantire a tutte le aziende l'accessibilità alla banda larga. L'innovazione, la ricerca e sviluppo: nel territorio è necessario, e lavoreremo per questo, garantire informazioni, formazione e facilità di collegamento fra le imprese e gli enti di ricerca, ovunque situati sul territorio nazionale. Le nuove strategie di sviluppo (le cosiddette smart cities), l'innovazione di prodotto, di processo ed organizzativa sono campi di intervento attraverso finanziamenti diretti alle imprese - sostegno alla domanda di servizi - ed a loro aggregazioni. Di fatto si tratta di implementazione intelligente delle tecnologie al fine di migliorare la vita comune e ridurre gli sprechi negli ambiti più disparati, promuovendo lo sviluppo urbano intelligente, con la diminuzione di sprechi energetici e la riduzione drastica dell'inquinamento, grazie anche ad un miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti.
Eccellenze del Territorio e Filiera Agroalimentare
Questo è un terreno sul quale occorre impegnarsi semplicemente perché prevalga la verità , per garantire trasparenza ai cittadini di Arezzo e metterli in condizione di conoscere ciò che va sulle loro tavole. Dobbiamo contribuire alla lotta all'italian sounding, fare azioni politica per norme che rendano chiara per l'informazione ai consumatori, applicazione di quelle leggi approvate dal Parlamento, come ad esempio la salva-olio. Altro punto la giustizia, per contrastare le posizioni di rendita e ridistribuire il valore aggiunto a vantaggio di chi lo produce e quindi sostegno ai progetti della Filiera corta. E certo occorre operare per la legalità , per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio made in Italy o anche made in Tuscany: continuità di impegno nella lotta alla contraffazione e sofisticazione, denuncia delle Agromafie, e qui la politica, e quindi noi, dovremo lavorare in stretta collaborazione con magistratura e forze dell'ordine.
Fiera Antiquaria
Il nostro impegno per il rilancio di questo evento, decisivo anche per il contemporaneo rilancio del turismo, parte della necessità di arrivare al riconoscimento di un nuovo status giuridico del mercato ambulante dell'antiquariato, come specificità . Quindi, occorre un intervento capace di modificare la normativa regionale e nazionale del commercio ambulante. Questo obbiettivo è ritenuto di primaria importanza dagli operatori che solo attraverso questo nuovo status possono legittimamente aspirare ad una riduzione del carico burocratico e fiscale sulle proprie imprese. In attesa di questo si potrebbe lavorare, da subito, ad una diminuzione dei costi vivi per gli operatori, a cominciare dai parcheggi e della Tosap. La Fiera Antiquaria deve essere inserita come manifestazione dell'eccellenza del territorio e veicolata nei circuiti regionali, nazionali e internazionali sia dalle Istituzioni regionali che da quelle nazionali. Secondo l'Udc aretina la Fiera dovrebbe, quindi, inserirsi in un progetto volto a ricostruire l'immagine turistica di Arezzo creando anche dei percorsi specifici per valorizzare i cinque grandi tesori della città : un percorso, ovviamente, dedicato all'antiquariato, un percorso enogastronomico, un percorso dell'oro, un percorso dell'artigianato e un percorso dei monumenti e delle altre bellezze artistiche cittadine.