"Senza entrare nel merito del pregio delle opere installate, è sinceramente imbarazzante ed irrispettosa la mancata consultazione dei rettori da parte delle istituzioni prima dell'istallazione delle opere, come a voler ignorare un mondo, quello della Giostra, che invece costituisce parte attiva e primaria dell'identità aretina. Ciò stimola una domanda: 'E' più importante una mostra temporanea oppure una vera e propria istituzione secolare quale la Giostra del Saracino, per la città di Arezzo?' Ed ancora: 'Era proprio necessario far coincidere temporalmente le due manifestazioni così da incappare in disagi che sicuramente si verificheranno per il pubblico tanto quanto per gli organizzatori?'.", questo quanto fa sapere il coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia all'alba delle polemiche.
"La tradizione è ciò che tiene viva la memoria di un popolo e ciò che ne cementa l'identità nel presente e nel futuro, per questo sosteniamo che "l'affare Icastica" sia stato assolutamente malgestito. Nulla contro gli artisti nè gli organizzatori dell'evento, che se avesse avuto luogo dopo la Giostra non avrebbe suscitato alcuna polemica, ma la Giostra del Saracino costituisce parte del cuore pulsante della città di Arezzo pertanto deve essere reputata patrimonio di prim'ordine da valorizzare ancor di più, non da svilire e mettere all'angolo." - questo il commento di Carlotta Andrea Buracchi, portavoce provinciale di Fratelli d'Italia - "Forse saremo ignoranti in materia d'arte ma penalizzare così quella che è una delle più antiche tradizioni della nostra città è qualcosa che noi Fratelli d'Italia non possiamo accettare. Hanno ben ragione i rettori a denunciare la vicenda poichè se ne evince un generale disinteresse ed una marginalità che nè la Giostra nè tantomeno la città di Arezzo possono tollerare."