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Muore in ambulanza, Più Toscana chiede chiarezza

"Secondo caso in 40 giorni. Urgente conoscere la disponibilità dei posti letto delle sale operatorie nei 3 giorni precedenti la scomparsa"

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«La morte di Giancarlo Baldi è il secondo potenziale sinistro avvenuto negli ultimi quaranta giorni nel territorio dell'Asl 8. Urge fare immediata chiarezza sul caso». È il commento del consigliere regionale del gruppo "Più Toscana" e membro della IV commissione "Sanità", Gian Luca Lazzeri, che dopo la scomparsa del 69enne di Terentola stroncato da un aneurisma in attesa di un operazione urgente, si unisce all'appello di Andrea Vignini, sindaco di Cortona per far luce sulla vicenda. «Il vero nodo da scogliere per avere un quadro chiaro - spiega - è conoscere la disponibilità di posti letto e sale operatorie nei tre giorni precedenti alla scomparsa di Baldi e alla diagnosi da parte del medico di turno. Senza esprimere alcun giudizio sull'adeguatezza delle cure ricevute dall'uomo, non vorremmo che sulla vicenda avesse influito in qualche maniera la riorganizzazione del sistema sanitario e le politiche di governance dell'azienda sanitaria aretina. In poche parole è necessario verificare se l'intervento d'urgenza non sia stato eseguito nell'immediato per scelta medica o per mancanza di posto.  L'unica certezza - prosegue - è che si tratta del secondo caso di "giallo sanitario" in poco più di un mese, sui cui si sono ancora ombre da dissipare. Come nel caso del 73enne di Pieve al Toppo morto il 7 febbraio scorso al presidio di San Donato. Anche in questo caso il paziente aveva accusato dolori nei giorni precedenti a causa di una caduta con trauma cranico, ma il peggioramento delle condizioni, dopo essere passato dal Pronto Soccorso, lo ha portato alla morte. Aspettiamo con ansia le risposte della direzione generale dell'Asl che sono sicuro attiverà le strutture regionali per una più approfondita verifica.  Servono risposte urgenti alle famiglie ma anche alla comunità aretina che cancellino ogni ombra in un momento delicatissimo per il nostro sistema sanitario regionale».

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