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Per 200 valdarnesi da giugno possibile curarsi nel centro di radioterapia della Gruccia inaugurato stamani

Costato 7 milioni di euro (due donati dal Calcit) funzionerà in rete con la struttura di Arezzo e del resto della Regione

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“Stiamo navigando in un mare in tempesta, ma abbiamo gli strumenti, le persone, le strategie per essere ottimisti: esempi come quelli di oggi sono illuminanti” Lo ha affermato Luigi Marroni, assessore alla sanità della Regione, inaugurando questa mattina il centro di radioterapia del Valdarno. Una struttura fortemente voluta dalla popolazione attraverso il Calcit che ha contribuito con due milioni di euro, e dalle amministrazioni locali, dalla Asl e dalla stessa Regione che ha finanziato con altri 5 milioni di euro i lavori, ed ha inserito questo centro nel proprio sistema in rete provinciale e regionale. Marroni ha ricordato i buoni risultati che la Toscana ha ottenuto proprio nella lotta contro i tumori. “La festa di oggi – ha sottolineato – dimostra che la coesione, la tenacia, la generosità premiano”. Concetto ripreso poco dopo da Monsignor Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo in rappresentanza anche del vescovo di Fiesoleù: “ Questa è la Toscana che ci piace – ha detto Fontana – con i sindaci tutti assieme, i cittadini con loro, convinti di avere idee chiare per il bene della popolazione. Oggi è un ginro di festa, ma questo è un luogo spesso di dolore:  non  dimentichino perciò i medici – ha aggiunto – che quando prendono in carico una persona ammalata, davanti a se hanno sempre un essere umano, uomo o donna, che oltre alla patologia deve veder curato anche l’anima ed il cuore” .
Cinquecento le persone intervenute. Eccellente il concerto che l’orchestra realizzata mettendo assieme 50 elementi delle diverse bande della vallata, ha preceduto la presentazione dell’opera. Dal direttore generale Desideri, alla presidente del Calcit Valdarno Soldani, dal presidente della Conferenza dei sindaci Viligiardi, ai direttori di ospedale e distretto Gialli e Domenichelli, tutti hanno sottolineato la forza che ha avuto una partecipazione di popolo e di istituzioni insieme nel volere questo risultato. Che va ad integrarsi con tutta un’altra serie di opere e strumentazioni, nonchè percorsi, attivati in Valdarno per  la lotta contro i tumori.
Pietro Ponticelli direttore del dipartimento oncologico e i responsabili dell’area tecnica, hanno poi illustrato le caratteristiche tecniche dell’opera stessa e le modalità organizzative individuate per mettere questo terzo acceleratore lineare della Asl, in funzione fin dai prossimi giorni, integrandolo nell’offerta generale aziendale e della Regione.

La storia del Nuovo Centro di Radioterapia del Valdarno

La prima proposta risale al 2004. E il primo protocollo d'intesa AslCalcit risale al novembre del 2007.
Il nuovo Centro di Radioterapia del Valdarno sorge nella parte a nord dell’ospedale dell’ospedale della Gruccia. I lavori sono iniziati nella primaera 2011 e si sono conclusi il 30 novembre 2012. Per realizzare il Centro è stato eseguito il  recupero con ampliamento di spazi esistenti all'interno del Presidio ospedaliero:  in particolare sono stati utilizzati gli spazi dei vecchi archivi, situati a piano terra dell'ospedale, adeguati alla nuova normativa antisismica e riconvertiti per la nuova destinazione d'uso.
A completamento dell'opera sono stati costruiti ex-novo due bunker nella zona antistante, in precedenza adibita a parcheggio; per far questo è stato necessario spostare e allargare la viabilità perimetrale all'edificio esistente per garantire il passaggio di fornitori e merci  necessari per l'attività del presidio ospedaliero.
Il nuovo centro di radioterapia del Valdarno è costituito oltre che dalla zona di trattamento che ospita i due bunker e la sala comandi, da un'area dedicata all'accoglienza dei pazienti, da numerosi ambulatori e studi medici. Complessivamente 800 metri quadrati.
La nuova costruzione è collegata con l'attuale struttura ospedaliera mediante un percorso protetto che consente ai pazienti, in particolare del centro oncologico ed in generale del Presidio  Ospedaliero, di accedere all'area di trattamento.
Particolare attenzione è stata posta, durante la realizzazione, alle finiture ed ai colori degli ambienti in modo da creare un ottimo comfort ambientale.
I lavori sono stati eseguiti dalla Associazione temporanea d'impresa formata dalla Inso Sistemi Spa e dalla Elekta Spa.
L'acceleratore lineare è della ditta ELEKTA, modello SYNERGY S, in grado di garantire tecniche avanzate di "Adaptive image guided radiotherapy" e trattamenti stereotassici di precisione.
Il Centro di Radioterapia del Valdarno è collegato per via informatica con quello di Arezzo (dove sono trattati ogni anno 800/850 pazienti). Si potrà così lavorare in rete con indubbi vantaggi per i pazienti stessi e per l’organizzazione. La disponibilità di un unico data-base consentirà di trattare i pazienti indifferentemente nei due centri di Arezzo o del Valdarno. Inoltre, con  tali collegamenti, i due Centri diventeranno sussidiari l’uno dell’altro garantendo una continuità di servizio e prestazioni anche nel caso di guasti di una macchina (ad Arezzo ce ne sono due, entrambi entrati in funzione negli ultimi 15 mesi). 
Otto le unità di personale che saranno impegnate nell’attività del Centro: 2 medici, 2 tecnici rx, 1 fisico, 2 infermieri ed 1 operatore SS.
Il Centro del Valdarno sarà aperto cinque giorni alla settimana, utilizzando il sabato per eventuali recuperi di sedute. In ogni turno vengono garantiti dai 15 ai 20 trattamenti. Si potranno così trattare tra  200 e 250 pazienti all’anno, un volume di attività che copre ampiamente il numero di cittadini del Valdarno che adesso si recano ad Arezzo per trattamenti radioterapici (circa 200). I tempi di attesa per accedere al servizio saranno tra i più bassi in Toscana.

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