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Le Carte Vasari finalmente in mostra dopo mesi di colpi di scena e battaglie legali. Evento al via il 2 giugno

Alla scoperta della celebre casa, un tutt'uno con l'artista

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In occasione della manifestazione “Amico Museo. Le Case della Memoria” promossa dalla Regione Toscana, e a suggello del Convegno “L’ultimo “apparato”: Giorgio Vasari, la casa, le carte, il teatro della memoria”, tenutosi in occasione del V centenario Vasariano, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo, e la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, allestiscono nelle sale del Museo di Casa Vasari, la mostra “Giorgio Vasari, la casa, le
carte, il teatro della memoria”, che sarà inaugurata il 1° Giugno e resterà aperta dal 2 Giugno al 5 Agosto 2013.

E così dopo mesi di attesa, colpi di scena, battaglie legali, un'asta interrotta, presunte vendite a milionari russi, anche le celebri Carte saranno finalmente visibili a tutti. Oggi finalmente, grazie alla buona volontà ed alla collaborazione tra istituzioni e proprietà, è possibile tornare a presentare, ad un pubblico più vasto di quello degli studiosi di professione, una scelta di documenti vasariani, dando vita ad un evento di particolare significato e rilevanza culturale. L'archivio Vasari, dichiarato di notevole interesse storico fin dai primi decenni del Novecento, nel 1994 è stato riconosciuto "pertinenza" della casa aretina dell'artista con un decreto del Ministro dei Beni culturali. Tutt'ora di proprietà privata (fratelli Festari), l'archivio ha avuto, anche di recente, vicende controverse cui la stampa ha dato ampio risalto.

Con questa piccola ma preziosa esposizione si intende presentare al pubblico la peculiarità della casa aretina di Giorgio Vasari: un esempio forse unico, per il complesso di testimonianze che riunisce, nel panorama europeo delle case d'artista. "Murata" da Vasari stesso - che l'aveva acquistata nel 1540, quando era appena "principiata"- e da lui decorata negli anni che vanno dal 1542 a dopo il 1568, la casa di Borgo S.Vito (oggi via XX Settembre) costituisce il fulcro di una "macchina della memoria" che Vasari mise progressivamente e consapevolmente a punto per costruire l'immagine di sé da tramandare ai posteri.
La casa è dunque un testo, un documento, un insieme di riferimenti e di immagini rivelatrici del carattere e della storia del suo "estensore-produttore". Essa ne testimonia le aspirazioni, i valori, le idee, analogamente a quanto fanno i suoi scritti e le carte del suo archivio privato, che Vasari consapevolmente conserva ed utilizza come ingranaggi essenziali della sua "macchina della memoria", così da inscrivere se stesso nel novero degli intellettuali e degli artisti più prestigiosi della sua epoca.

La mostra costituisce l’occasione per mostrare al pubblico alcuni degli importanti documenti dell’Archivio familiare dei Vasari conservato presso la Casa-Museo. Prendendo le mosse dal tema, centrale in Vasari, dell’importanza della scrittura che sola può salvare la memoria degli uomini illustri dalla “voracità del tempo”, vengono esposti alcuni documenti che testimoniano i rapporti dell’artista aretino con letterati come Annibal Caro, Paolo Giovio e Pietro Aretino. Seguono una scelta di documenti che testimoniano del legame privilegiato di Vasari con il duca Cosimo I che, dal 1554, fu il suo principale committente. Il percorso si chiude con le due edizioni delle “Vite”, e in particolare con le pagine dedicate a Michelangelo e alla propria autobiografia, che suggella una vita straordinaria, consapevolmente dedicata a “lasciar fama e dilettar l’ingegno”.
Nella mostra sono esposti anche alcuni documenti provenienti dall' Archivio di Stato di Firenze, tra cui il testamento olografo di Vasari, presentato per la prima volta al grande pubblico, con il quale Vasari cerca di assicurare la sopravvivenza e la trasmissione ai posteri della memoria di sé e della sua famiglia
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