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Arezzo-Scandicci, commento e pagelle

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IL COMMENTO di Andrea Lorentini

La vittoria serviva ed è arrivata. Per il resto l’Arezzo è rimasto al 2013 trascinandosi dietro anche nell’anno nuovo tutti i suoi problemi.  Chi pensava che il 2014 avrebbe portato, finalmente una squadra brillante e un gioco efficace, si è dovuto ricredere in fretta. Contro lo Scandicci è andato in scena l’ennesimo brutto film a cui troppe volte abbiamo assistito in questo campionato. Stesso copione (approccio molle alla gara, scarsa organizzazione di gioco, soluzioni offensive estemporanea). Nemmeno il cambio di modulo, con Quadrini piazzato sulla trequarti alle spalle di due punte, ha migliorato la manovra.  A proposito, dall’ex Sasssuolo è lecito attendersi molto di più. La differenza la deve fare quando le partite sono in equilibrio e non quando gli spazi si aprono. Il rigore con cui mette il sigillo alla gara è troppo poco per un giocatore del suo calibro.
Ma il pomeriggio del comunale, più che per l’ennesima vittoria acciuffata soffrendo e senza convincere, passerà alla storia di questa stagione per la feroce contestazione che il pubblico ha riservato a Mezzanotti e al direttore generale Diomede, invitati senza tanti giri di parole a dimettersi. Per tutta la ripresa dagli spalti sono arrivate bordate di fischi, insulti, cori al veleno, all’indirizzo in particolare del tecnico. L’immagine simbolo è l’uscita dal campo dell’allenatore, appena espulso, accompagnato dall’applauso ironico del pubblico. Una frattura che esiste da tempo e diventata ormai insanabile.
Nel secondo tempo si è giocato in un clima surreale. Mentre sul campo si svolgeva la partita, sugli spalti  si scatenava la rabbia, incontenibile, della gente. Nemmeno  la rete del 2-1 di Martinez è servita a stemperare gli animi. Dopo il gol l’argentino è andato ad abbracciare l’allenatore, quasi a volerlo difendere dagli attacchi piovuti dall’esterno.
A fine gara Mezzanotti si è detto ferito come uomo, ma non intende mollare. Lui che dovrebbe regalare certezze è il primo a sembrare in confusione. Perché, ad esempio, in settimana ha provato un centrocampo con Carfora e Disanto, schierando poi a sorpresa Idromela e Rubechini?  Perché togliere Invernizzi, autore del vantaggio, e fin lì il più incisivo degli attaccanti, e non Essoussi, in evidente difficoltà e lontano parente del bomber di inizio stagione.
La società gli ha rinnovato ancora una volta la fiducia. Per non voler ammettere l'errore e perchè dentro l’Arezzo nessuno ha la competenza e l’esperienza sufficiente per prendersi la responsabilità di un cambio. E così Mezzanotti si ritrova nello scomodo ruolo di capro espiatorio.
In questo clima c’è da preparare lo scontro diretto di Pistoia. L’Arezzo ci arriva a -7 e con l’allenatore sfiduciato dalla piazza. Non proprio il miglior viatico verso i 90 minuti che potrebbero dare ancora un senso al campionato. Sempre che il campionato dell’Arezzo un senso ce l’abbia ancora.

LE PAGLLE di Andrea Pistolesi

Scarpelli 6,5: Incolpevole sui due gol, il terreno di gioco gli complica la vita su qualche rinvio ma il portiere amaranto ha salvato il pari fiorentino in diverse occasioni. Sempre presente.

Carminucci 5: Involuzione inaspettata. Lento, prevedibile, disattento. Non è più l'Andrea che eravamo abituati a veder giocare pochi mesi fa. Sorpresa (in negativo).

Dierna 5,5: Svolge il suo compito poi il mister lo toglie per far spazio a Martinez. Il solito.

Zaccanti 5,5: I fiorentini sfonando 2 volte nella sua zona e per due volte si fa trovare non preparato. Cincischia troppo col pallone nel finale di gara creando qualche sussulto in tribuna. Distratto.

Tonetto 5,5: In campo si è visto veramente poco.

Idromela 4,5: Bruttisma prestazione la sua. Ci ha abituato ad altro ed oggi non riconoscevamo il nostro Matteo. Forse i bagordi di Capodanno si fanno ancora sentire. Spaesato.

Bricca 6+: Uno dei pochi sufficienti di oggi. Uno dei pochi che ci ha messo anima e cuore per ottenere il risultato. Qualche errore e qualche fallo stupido si potevano evitare ma tutto sommato ha retto bene le redini del centrocampo. Bravo.

Rubechini 6+: Buona la sua prestazione. Corre, si propone e si vede che ha voglia di giocare ed energie da vendere. Trenino.

Essoussi 4: Nervoso, fin troppo. Lento, fin troppo. Non sfonda come dovrebbe fare e si fa espellere per un gesto di stizza che poteva evitare. Adnane, la squadra ha bisogno anche di te!

Quadrini 6,5: Un primo tempo scialbo il suo, fatto di errori e passaggi sbagliati. Nel secondo tempo inserisce la marcia in fascia e si vede. I suoi piedi sfornano cross e dribbling che mandano in tilt gli avversari. L'esperienza, nel calcio di rigore, si vede. Diesel.

Invernizzi 6+: Ha giocato 50 minuti e li ha giocati bene. Suo il gol del vantaggio amaranto dopo aver provato a realizzare il gol in un altro paio di occasioni. Bene così Walter!

Martinez 6,5: L'Argentina gli ha fatto bene. Si temeva un calo di forma e la stanchezza dovuti a jetlag e fusi orari e invece Horaçio si è fatto trovare pronto all'appello e come un falco si è avventato su quella palla portando al nuovo vantaggio l'Arezzo. Falco rapinatore.

Disanto 6: Un po' più di spinta sulla destra al suo ingresso si è notata. Chissà come sarebbe andata se avesse giocato dall'inizio.

Dieme 5,5: Si è presentato un paio di volte ciccando il pallone che avrebbe chiuso definitivamente i giochi della partita. Spento.

MEZZANOTTI 5: L'insufficienza oggi se la merita tutta. Squadra senza gioco, affannosa e macchinosa nei movimenti. I giocatori hanno vinto con il cuore oggi e non per la tattica. L'evidente contestazione deve servire da sprono per cambiare questo Arezzo. Perchè qui urgono grossi cambiamenti in vista della trasferta delicata e decisiva di Pistoia.

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