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Presentato il calendario venatorio provinciale

Poche le novità rispetto al precedente, ma preoccupazione per la riduzione delle giornate di caccia al cinghiale

a cura della Redazione
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La giunta provinciale ha approvato il calendario venatorio, presentandone i contenuti in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Presidente della Provincia Roberto Vasai ed il Segretario generale Gabriele Chianucci. “Un atto giunto nei termini previsti, a dimostrazione del fatto che le polemiche delle settimane scorse erano del tutto inutili -, ha affermato il Presidente Vasai. Dopo la giornata di preapertura del primo settembre in tutta la Regione Toscana, la caccia partirà il 16 settembre nonostante lo stop richiesto dalle associazioni ambientaliste, ed il calendario non è molto diverso da quello dello scorso anno. Abbiamo dovuto però, e non certo per nostra volontà ma per quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale, modificare il periodo della caccia al cinghiale riducendo i giorni di prelievo, che passano da 135 a 90. Siamo fortemente preoccupati per il contenimento di questa specie, cacciabile quest'anno in battuta nell'area vocata dal 1 ottobre al 31 dicembre, mentre per la caccia in forma singole e nell'area non vocata si partirà dal 16 settembre. La Provincia di Arezzo, a differenza di altri territori, vive infatti una situazione di emergenza per quanto riguarda i danni prodotti dagli ungulati e il fatto di non avere uno strumento normativo che ci aiuta aggrava questa situazione. Ricordo che lo scorso anno sono stati abbattuti 18.00 cinghiali mentre quest'anno, stante la situazione, anche la più ottimistica delle previsioni è di 17.000 capi. Le altre modifiche riguardano la limitazione della caccia alla beccaccia nel mese di gennaio, con chiusura il giorno 20 anziché il 31, e la sospensione del prelievo di tre specie, Marzaiola, Moretta e Combattente, presenti ormai nel territorio toscano in numero talmente ridotto da dover essere preservate. Concludo garantendo il massimo impegno nella vigilanza per il rispetto di leggi e normative, anche consapevoli del fatto che molti degli incidenti, compresi quelli dello scorso anno, potrebbero essere eliminati rispettando le regole”, ha concluso Vasai. Le misure approvate dalla Giunta riguardano i 13.000 cacciatori della Provincia di Arezzo, 7.500 dei quali dediti alla caccia al cinghiale.
Illustrati, infine, i termini della preapertura del primo settembre. Sarà consentita la caccia da appostamento, fisso o temporaneo, alle specie Tortora, Colombaccio, Merlo, Cornacchia Grigia, Gazza e Ghiandaia con prelievo complessivo di 20 capi giornalieri di cui non più di 5 colombacci, non più di 4 merli e non più di 10 tortore. L'orario consentito è dalle 6 alle 19, la distanza minima tra gli appostamenti temporanei è di 80 metri, mentre è di 100 metri dalle zone di divieto di caccia. Gli appostamenti possono essere istallati un'ora prima dell'orario di caccia, è vietato portare nell'appostamento qualsiasi cane per il recupero dei capi abbattuti e la caccia anticipata alla selvaggina migratoria è consentita solo nell'ATC di residenza venatoria del cacciatore.

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