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La storia di un lucignanese diventato un istituzione nella città del Palio

Ha chiuso la bottega di Omero Tavarnesi in via Camollia

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Omero Tavarnesi, un lucignanese che ha saputo lasciare un'impronta nella Città del Palio, ha chiuso "bottega" per raggiunti limiti di età, non come oggi succede troppo spesso, per la crisi economica che non sembra mai finire. In questi 50 anni di lavoro come barbiere nella "sua " via Camollia lo hanno reso protagonista assoluto,  della vita di questo quartiere ricco soprattutto di grande umanità. "Qui è il mio mondo, qui la mia gente". Ripeteva spesso ai suoi amici, e ne aveva tanti, che gli "contestavano", bonariamente, il suo stare sempre attaccato al suo negozio, al suo discutere con i vicini "bottegai". "Ho visto chiudere e riaprire tanti negozi, tante attività ed erano pochi i casi di chiusura per problemi economici, sempre per raggiunti limiti di età" sorride amaro Omero. La sua "avventura" in questa nobile città è dovuta all'amore, si, proprio a questo sentimento che indirizza la vita come nessun altro. L'amore per la sua Silvana, che lo ha arricchito di 3 splendidi figli( due maschi ed una femmina: Fabio, Lisa, Marco) tutti, naturalmente, Contradaioli dell'Istrice, lo ha portato a lasciare il suo paese natio, il suo maestro (e babbo) d'arte della "barberia" il famoso, nel suo campo, Dido una vera istituzione a Lucignano e trasferirsi a Siena nel negozio che diventerà la sua seconda casa.

  Incredibile ma vero quando qualche turista chiedeva di una qualsiasi attività allocata in  via Camollia, era spesso il negozio di Omero a fare da riferimento. Anche la stampa locale ha dato grande risalto alla chiusura del negozio del barbiere Omero, "mettendolo in prima pagina" sottolineando come dal 1966 abbia saputo rendersi protagonista e partecipe di uno "spazio senese" a tutto tondo. Lui così amante del suo Siena Calcio e della Mens Sana Basket, mai persa una partita, ed il suo maggiore orgoglio era essere il barbiere di tanti giocatori sia dell'una che dell'altra società. Dopo la visita di uno di questi giocatori, mentre provvedeva al taglio dei capelli, eccolo "intervistarlo" per i fatti accaduti o per la prossima partita. E dopo, per tutta la settimana era un continuo riportare il tutto ai clienti "amici", come lui usava chiamare tutta la sua clientela. Ma non c'è stato un Omero solo senese, perché fino a 25 anni era "il giovane barbiere" lucignanese, con il taglio alla moda dell'epoca. Spesso succedeva che i giovani clienti facevano "i conti" per cercare di capitare sotto le forbici di Omero, mentre i meno giovani erano di competenza del babbo Dido, non senza un sorriso bonario di quest'ultimo.

Quando il giovane Tavarnesi decise di lasciare la famiglia, ed i tanti amici, un piccolo paese per la grande città, fu per tutti un piccolo trauma ed un dispiacere altissimo, ma al cuore non si comanda ed allo stesso tempo, voleva dimostrare di poter esercitare il mestiere con la stessa passione e bravura del padre. E ci è riuscito in pieno. Soprattutto ha fatto valere le sue doti migliori come: l'umanità, la simpatia il rispetto per il lavoro e per gli altri e questi sentimenti sono e saranno sempre ricambiati da tutti coloro che hanno avuto, hanno e avranno l'opportunità di conoscerlo. Attaccato alla porta della sua "ex bottega" ha lasciato un semplice biglietto: "Omero cessa l'attività, ringrazia la gentile clientela per la stima dimostrata in tanti anni di lavoro".
Poche righe, semplici umili, ma che dicono più di un poema, parlano di un uomo vero che ha sempre cercato nel contatto umano quei valori che da sempre lo hanno arricchito e che lui ha donato a piene mani. Ora Omero, superata la settantina, potrà dedicarsi di più ai figli, ormai adulti e "riusciti" nel proprio ambito lavorativo, come la bella figlia Lisa che è una autentica artista della grafica pittorica, tanto che ha vinto la concorrenza aggiudicandosi l'opportunità di fare rappresentare, con il suo LOGO, la candidatura della sua città a: Siena Capitale Europea della Cultura 2019. I nipoti? " Ho tre bellissime bambine ed un bambino, e non vedo l'ora di portarli tutti con me allo stadio". Omero, ora potrà avere più tempo anche per delle visite più frequenti a Lucignano che lo ha visto crescere e diventare uomo, ma non potrà mai rinunciare a passeggiare ed a fare "quattro chiacchiere" con la sua gente nella sua Camollia.

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