Il mondo del cinema saluta la sua “Emmanuelle”. Si è spenta a sessant’anni Sylvia Kristel, attrice olandese protagonista dei film dedicati all’eroina dell’erostismo caldo e sensuale. La Kristel aveva appena vent'anni quando fu scelta su tremila candidate per interpretare una giovane donna oziosa, annoiata dal ricco marito, che si lascia sedurre da due sconosciuti su un volo per Bangkok e qui si rivolge a professore di erotismo per essere iniziata ai giochi dell'amore. Tratto dall'omonimo romanzo di Emmanuelle Arsan, il film fu un tale successo che sequel e remake si moltiplicarono, sette per il grande schermo - da Emmanuelle l'antivergine (1975) a Goodbye Emmanuelle (1977) - e oltre 30 per la tv. Un personaggio insomma che lanciò la Kristel stroncandone però anche la carriera. Bella e raffinata, ebbe molte storie e si lasciò andare a droga e alcol, sostanze che praticamente le spappolarono il fegato. Nel 2004 il cancro alla gola, propagatosi poi ai polmoni. Nell'autobiografia si definiva “un'attrice invecchiata, un'artista in convalescenza e una donna finalmente in grado di mettersi a nudo”. Il suo fu comunque un erotismo raffinato, non provocò mai uno scandalo vero e proprio e, cosa sorprendente negli Anni Settanta, non sollevò le femministe. Con lei se ne va una vera e propria icona per molti trentenni di allora. Addio Emmanuelle.

