La Filarmonica di Soci, la più popolosa frazione del Comune di Bibbiena, compie 150 anni e sono proprio i protagonisti, coloro che la tengono in piedi con amore e dedizione, a raccontarci questa lunga storia.
Come avete stabilito la data di fondazione della filarmonica?
Purtroppo non abbiamo documenti certi sulla fondazione, il primo risale al 1866 con cui si paga un tassista di Soci per il trasporto del Maestro Trapani da Stia a Soci per le prove ma “1860” è scritto in bella evidenza su una vecchia partitura del nostro archivio storico ed è allora a quell’anno che abbiamo deciso di far risalire la data di fondazione che comunque crediamo sia sicuramente precedente.
Nel corso di tutti questi anni ci sono stati alti e bassi oppure è sempre stato un crescendo?
Naturalmente in un secolo e mezzo di storia abbiamo conosciuto alti e bassi ma la qualità sia dei musicanti che dei maestri succedutisi è andata via via crescendo ed oggi possiamo dire con orgoglio che il nostro complesso vive una seconda giovinezza. I periodi più critici sono stati collegati alle alterne fortune del Lanificio di Soci, di cui la Filarmonica è stata una emanazione portandone addirittura il nome, “Filarmonica del Lanifico di Soci”, appunto. Poi con la seconda guerra mondiale e gli anni ’60 dove insieme ai mobili antichi si buttava via tutto ciò che si riteneva ormai obsoleto anche il far parte di una Filarmonica fu ritenuto poco “moderno” e il fare un certo tipo di musica insieme cessò. Fortunatamente nei primi anni ’70 alcuni amici ricostituirono il complesso e da allora l’attività si è incrementata e ci ha portato fino ad oggi.
In Casentino ci sono altre bande Storiche, o meglio ci sono state, qui vedo un ambiente curato e funzionale, sarà anche per questo che siete riusciti a sopravvivere?
Oh no, nel ’75 la Banda si riappropriò della sua sede nel teatro dell’Ex Enal chiamandosi infatti Enal Banda e per farlo dovettero sfrattare i piccioni ed asportare due camion di guano. Quando l’amministrazione comunale attuò il progetto CIAF ci chiese di lasciare la nostra sede storica e ci sistemò provvisoriamente alle ex scuole elementari, in un ambiente non molto funzionale ma in cui la nostra attività continuò serrata e proficua. A questo locale siamo arrivati con tenacia e grazie al Sindaco Ferri che in questo caso si dimostrò sensibile e di parola donando alla Banda, ma anche ai sociani, uno spazio dove poter esercitare l’arte della musica.
In genere dove suonate?
La Banda di un paese dovrebbe essere la colonna sonora degli eventi che svolgono nello stesso ed in effetti è proprio così. Naturalmente siamo presenti a tutte le processioni religiose del paese ed alle manifestazioni civili ed alle più importanti feste paesane, anche se partecipare a tutte è impossibile. Abbiamo suonato anche fuori dal Casentino, partecipando a raduni o tenendo concerti in piazze come Perugia, Viareggio, Roma per citare solo le più recenti, ma il nostro concerto più importante è quello che teniamo in agosto sul sagrato della chiesa di Camaldoli. Senza falsa modestia un evento musicale da non perdere dove i dilettanti raggiungono risultati da veri professionisti.
Oltre che a mettere in essere rappresentazioni musicali, date anche formazione e didattica?
E’ attiva presso la nostra sede la scuola di musica intitolata a Giovanni Baracchi, un ex musicante e dirigente della Banda che si adoperò tantissimo per avere una nuova sede, purtroppo non ha potuto veder realizzata quella attuale ed è per questo che abbiamo intitolato a Lui la scuola. I corsi prevedono l’insegnamento di tutti gli strumenti bandistici ma abbiamo anche corsi di pianoforte, chitarra e di recentissima costituzione anche uno di canto moderno. La scuola funziona anche come perfezionamento dei componenti della Banda che ne sentano la necessità e attualmente gli allievi sono una trentina, infatti la nostra mission è quella di divulgare la cultura musicale soprattutto tra i giovani ma non è un caso sporadico che alcuni paesani raggiunta l’età della pensione decidano di realizzare un sogno della loro gioventù ed imparare la musica suonando uno strumento all’interno della Banda. Si perché la musica è uno “sport” che si può praticare dopo gli 80 anni e dove i bambini ed i nonni fanno parte della stessa squadra, come in una famiglia.
Quali sono e quali sono stati i personaggi più rilevanti nella Banda di Soci?
Tutti coloro che ne hanno fatto parte a vario titolo: musicanti, dirigenti e sostenitori. Per dovere giornalistico non possiamo non parlare di un istrionico personaggio con cui ho avuto l’onore di suonare: Beppe de’ Nappa. C’è da dire però che nel passato i componenti della filarmonica erano un po’ una Proloco ante litteram, questo fino agli anni ’60, oggi la grande ricchezza di associazioni nel nostro paese ha lasciato alla Banda la gestione, per altro non esclusiva, della cultura musicale. Se però oggi siamo una realtà viva e ben organizzata lo dobbiamo ad un tandem eccezionale: l’attuale presidente Brunella Bragagni ed alla sua instancabile segretaria Ede Checcacci Baracchi. Insieme a loro l’attuale consiglio con grande entusiasmo cerca di espandere e migliorare l’attività del gruppo.
Cosa avete in serbo per il futuro?
Eventi pirotecnici! In questo anno metteremo in campo eventi importanti per festeggiare degnamente il nostro 150°, invitiamo tutti a tenersi informati e speriamo che Cas2000 ci faccia da cassa di risonanza prima e dopo le varie manifestazioni.

