La sempre più veloce ed invadente circolazione di informazione nel cosiddetto “villaggio globale” ha reso indispensabile la definizione e la tutela dei “dati personali”.
L’attuale normativa è contenuta nel decreto legislativo 196/2003, chiamato, appunto, “Codice della Privacy”. Accanto alla legge, è essenziale la presenza del Garante della Privacy, l’Autorità pubblica che vigila sulla concreta applicazione delle regole stabilite e che, in alcuni casi, emana essa stessa una disciplina regolamentare di tipo integrativo.
Una prima questione è rappresentata dagli obblighi che gravano su chi, pubblico o privato, gestisce i dati personali altrui.
L’art. 3 del codice stabilisce che le informazioni idonee ad identificare i soggetti sono inserite nei sistemi di gestione (come i sistemi informatici, gli archivi e simili) solo se il trattamento non possa essere fatto in forma anonima.
Inoltre, secondo l’art. 13 e salvo casi particolari, nessun trattamento di dati può avvenire senza il consenso informato dell’interessato, che deve essere messo a conoscenza per iscritto di quale sarà la gestione dei suoi dati ed il suo scopo, di chi la effettuerà e ne sarà responsabile, di quali sono i suoi diritti in proposito e se il mettere a disposizione le informazioni sia obbligatorio o meno.
Il codice distingue, inoltre, tra dati personali in senso ampio (quelli che riguardano genericamente un soggetto fisico o giuridico) e dati “sensibili” che sono quelli idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni e le opinioni, lo stato di salute e la vita sessuale.
Per questi ultimi la tutela è massima, tanto che chi deve compierne il trattamento, la conservazione, la gestione od altre operazioni è obbligato a richiedere l’autorizzazione del garante. In altri casi stabiliti dal codice, è invece necessaria la notifica all’Autorità stessa del trattamento.
L’interessato al trattamento ha diritto, gratuitamente e senza formalità, di conoscere i dati che lo riguardano e che siano in possesso di altri, di chiederne la correzione e l’aggiornamento e di opporsi al trattamento per motivi legittimi.
LE DOMANDE DEI NOSTRI LETTORI
Che cos’è il documento programmatico sulla sicurezza?
Tutti i soggetti che effettuano sistematicamente, per ragioni della loro attività, il trattamento dei dati personali, sono obbligati ad elaborare ed aggiornare periodicamente il cosiddetto “documento programmatico sulla sicurezza”, ovvero l’insieme delle regole e delle modalità di cui si dota per garantire la conformità alla legge del trattamento stesso e la sua sicurezza (per esempio, evitare che i dati vengano manomessi o dispersi o su di essi avvenga un accesso da parte di persone non autorizzate).
SCRIVETE ALL'AVVOCATO GORI ALL'INDIRIZZO MAIL redazione@arezzooggi.net

