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I diritti inviolabili nella nostra Costituzione

Un approfondimento su quelle che vengono anche definite "libertà negative". Le domande dei nostri lettori

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Nell’impianto della nostra costituzione, i diritti fondamentali occupano il posto più elevato nella gerarchia delle fonti del diritto. Secondo la Corte Costituzionale essi non potrebbero neppure essere abrogati.
Possiamo dire, addirittura, che la tutela e l’esercizio dei diritti fondamentali dell’uomo, sia come singolo, sia come componente delle formazioni sociali, sia lo scopo principale ed il senso più profondo della nostra Costituzione, la quale riconosce che solo così si può pienamente realizzare la personalità di uomini e donne (art. 2).
Il primo dei diritti fondamentali è l’art. 13 della Costituzione, ovvero la libertà personale. Essa è espressamente definita inviolabile e sono proibite tutte le forme di sua limitazione (tra el quali l’arresto e la custodia cautelare) se non in base ad un provvedimento di un giudice. E’ per questo che, nel processo penale, ogni privazione della libertà personale deve essere autorizzata o convalidata da un magistrato, al massimo entro novantasei ore da quanto viene eseguita.
L’art. 14 prevede la libertà di domicilio, anch’essa definita inviolabile. Anche le ispezioni, le perquisizioni o i sequestri non possono avvenire liberamente, bensì con l’adozione delle stesse cautele previste in tema di libertà personale.
L’art. 15 stabilisce la libertà e l’inviolabilità delle comunicazioni e della corrispondenza, l’art. 16 la libertà di movimento e di soggiorno: in entrambi i casi solo apposite leggi possono prevedere forme eccezionali di limitazione garantita.
L’art. 17 riguarda la libertà di riunione, segnando un’importante svolta rispetto all’epoca fascista, quando ogni occasione doveva essere preventivamente autorizzata. Oggi le riunioni sono libere, in ogni luogo. Solo quelle avvengono in pubblico necessitano di un semplice preavviso.
Gli articoli 18, 19 e 20 tutelano, rispettivamente, la libertà di associazione e di fede religiosa, sia dei singoli che delle varie confessioni. L’art. 21 la libertà di manifestazione del pensiero.

 

LE DOMANDE DEI NOSTRI LETTORI


Quando sono nati i diritti inviolabili?
La nascita dei diritti inviolabili coincide con l’autolimitazione dei sovrani assoluti del medioevo. Il primo esempio è la Magna Carta del 1215. Da allora, i diritti inviolabili hanno fatto molta strada, passando per guerre rivoluzioni e varie dichiarazioni, tra le quali ricordiamo quella della rivoluzione francese del 1789 e quella delle Nazioni Unite del 1948.


Perché i diritti inviolabili vengono spesso definiti anche “libertà negative”?
Perché essi segnano una barriera oltre la quale il potere pubblico non può andare, assegnando quindi ai cittadini la liberta “da” qualcosa ed allo stato il divieto di “fare qualcosa” in loro violazione.

MANDATE LE VOSTRE DOMANDE ALL'INDIRIZZO redazione@arezzooggi.net, L'AVVOCATO GORI E' A VOSTRA DISPOSIZIONE

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