"Lassù mi sono sentito sempre più vivo, libero, vero e realizzato. Ho anche potuto soddisfare il bisogno innato che ogni uomo ha di misurarsi e di provarsi, di conoscere e di sapere".
Walter Bonatti, alpinista ed esploratore a 360 gradi, ha dedicato la sua vita alla montagna e ai viaggi, alla scoperta del mondo e di se stesso.
Un uomo straordinario che si è misurato con pareti inviolate, è sopravvissuto a grandi tragedie, ha scoperto terre estreme e inospitali, si è avvicinato, con rispetto e curiosità, ad animali feroci e a popoli primitivi. Successo per l'incontro con Rossana Podestà che ha presentato il bellissimo libro “Walter Bonatti. Una vita libera” edito da Rizzoli. Il libro è un viaggio nel viaggio, lungo una vita intera, nelle foreste e lungo i fiumi sudamericani, negli arcipelaghi dell'Oceania, nei deserti australiani, nei ghiacci patagonici, negli altipiani africani.
Un viaggio affascinante, come il sorriso meraviglioso di quell'uomo che ha dedicato la vita alla sua voglia di libertà.
Un libro a due voci, intenso e irripetibile, la testimonianza di un confronto costante e onesto con se stesso e con le forze della natura.
Un libro pieno zeppo di ricordi ed emozioni personali, testi mai pubblicati tratti dai taccuini di viaggio di Bonatti, scritti di amici, articoli di giornali. E soprattutto, attraverso le parole di Rossana Podestà - lanciata nel firmamento cinematografico mondiale da film mitologici come “Ulisse” con Kirk Douglas e il kolossal “Elena di Troia” per il quale nel 1956 ottenne la parte da protagonista superando la concorrenza di attrici come Liz Taylor e Ava Gardner -
il libro guida il lettore alla scoperta di un Bonatti inedito e privato Walter è stato innanzitutto un modello di coerenza. Soprannominato il re delle Alpi, oltre che alpinista e guida alpina, è stato autore di molti libri e numerosi reportage nei quali ha narrato le sue esperienze d'esplorazione e avventura nelle regioni più impervie del mondo in qualità d'inviato del settimanale Epoca. I suoi reportage foto-giornalistici gli hanno valso numerosi premi. A lui è intitolato il Rifugio posto a 2.025 metri nel Vallone del Malatraz in Val Ferret.

