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Tutelare il territorio e chi lo abita

Il Lupo e l’uomo: lavorare insieme con gli altri soggetti preposti per arrivare ad una pacifica convivenza

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Tutelare il territorio dell’area protetta, preservare la biodiversità resta la mission principale del parco, ma lo è anche la tutela dei suoi abitanti, che sono i custodi del territorio. Principio questo che l’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ribadisce fortemente  dopo la notizia di probabili danni derivati dall’attacco di lupi al bestiame di allevatori dell’area di Premilcuore e di San Godenzo, anche se al momento sono in corso gli accertamenti di verifica se si tratta di danni provocati dal lupo oppure da cani selvatici, fenomeno questo in continuo aumento.

 

“L’intenzione dell’ente – sottolinea il presidente Luca Santini -  è quella di consentire al lupo di vivere nei nostri territori, anche perché come ben sappiamo l’ambiente naturale ha bisogno dei predatori per mantenere  un suo equilibrio e la presenza del lupo è un segno di salute di un territorio naturale, ma diventa ugualmente importante tutelare gli uomini che vivono nel parco o nelle sue immediate vicinanze, l’uomo che vive in montagna e quelle attività produttive che rappresentano una risorsa e una ricchezza di un territorio montano”.

 

Il parco, già con la presidenza vicaria di Gabriele Locatelli, si era attivato per la ricerca di collaborazioni con gli enti territoriali per la gestione faunistica a partire dal 18 agosto 2010 per arrivare poi all’incontro incontro conclusivo l’8 maggio 2013 con la regione Emilia Romagna e Toscana, la Provincia di Firenze, di Arezzo e Forlì – Cesena e l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale) dove si è convenuto di istituire un tavolo che deve portare alla definizione degli indirizzi di carattere gestionale sulla fauna selvatica. Come aveva dichiarato a suo tempo Gabriele Locatelli: “Lavorare insieme per lavorare meglio è l’obiettivo che ci si è posti, nella tutela delle diverse prerogative di ogni singolo ente”.

 

“E’ nostra intenzione – ribadisce Santini – andare rapidamente in questa direzione con i soggetti preposti, le tre Province e le due Regioni. Diventa fondamentale mettere in sinergia le varie competenze perché dobbiamo soltanto mettere in atto misure adeguate per rendere possibile una convivenza tra il lupo e le attività antropiche. Gli allevatori, le comunità locali si aspettano dai soggetti che si occupano di tutelare il territorio, e con esso chi vi abita, una risposta rapida per il raggiungimento degli obiettivi che gli enti si sono prefissati. Cercare insieme una soluzione condivisa, per una valorizzazione del territorio, delle risorse umane e di quelle  naturali”.

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