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Che i presupposti di questa stagione siano ben diversi dal solito, lo dimostrano le grandi come le piccole cose. Ieri, all'antistadio, l'Arezzo ha ripreso il lavoro, in preparazione di una stagione nella quale l'imperativo è uno solo: vincere. Il campionato l'Arezzo dovrà portarlo a casa sul campo. La decisione di non chiedere il ripescaggio in serie C2, trova consensi e dissensi più o meno in egual misura, e tutti hanno argomentazioni valide e condivisibili, ma chi avrà avuto ragione potrà vantarsene solo dopo il termine della stagione, quindi troppo tardi, eventualmente, per cambiare.
Intanto, al ritorno dal ritiro, la squadra ha ripreso il lavoro sul campo. Già domani sera, al comunale, arriverà il Siena, e Mezzanotti vuole divertirsi e divertire, oltre che lavorare. Ha iniziato a lavorare con la squadra al "Lebole", facendo svolgere ai ragazzi due diversi lavori. Prima uno di squadra, per imparare e metabolizzare i movimenti collettivi, con la squadra disposta in campo che correva simulando la fase di non-possesso palla. Poi scontri tre contro tre a ranghi misti da un minuto e mezzo, per giocare sull'intensità e sulla conoscenza personale fra i giocatori che dovranno fare reparto. E a questo allenamento, per la prima volta, ha potuto assistere un discreto pubblico. Molta gente, più del normale, e soprattutto molta gente che allo stadio non si vedeva da tempo. Certo, la maggior parte di quegli spettatori erano parte dello zoccolo duro che sempre sarà presente, ma non tutti. Un'altro segnale importante è stato, anche ieri, il discreto numero di abbonamenti che abbiamo visto sottoscrivere negli uffici amaranto.
Mettiamo tutto questo insieme, e aggiungiamoci che lo stadio sta tornando sempre più vivibile, anche da un punto di vista estetico, grazie ai lavori fatti fare dalla società . L'ultima novità è la sala stampa completamente ristrutturata e ridipinta. E ora la società ha iniziato a mettere mano al completo ripristino della curva che, ci teniamo a precisarlo, non è mai stata inagibile. Tutti segnali positivi, tutti segnali che danno la speranza, al tifoso aretino abituato, suo malgrado, agli ultimi anni di sofferenza, che l'annata che sta velocemente arrivando ad iniziare sarà davvero un'annata importante.
Attenzione però a non illudersi che quanto di buono fatto sia la chiave per vincere il campionato e raggiungere l'obiettivo Prima Divisione. Quanto di buono fatto è propedeutico, ma i campionati si vincono sul campo, non fuori, e a questo devono pensare mister Mezzanotti, il suo staff e i giocatori. Che da ieri lavorano di nuovo in città , sotto gli occhi di tutti, e con l'apporto che solo i tifosi amaranto sanno dare.
Chi sarà il primo che si metterà davvero a suonare una musica discordante da quella dell'orchestra che quest'anno vorrebbe cantare "salutate la capolista"?
